Sono vicine le elezioni e le istituzioni europee comunicano i risultati raggiunti in questa legislatura. I toni sono ovviamente celebrativi, sottacendo molte delle promesse non mantenute, come ad esempio una disciplina realmente migliorativa del copyright per assicurane la tutela e l’equa remunerazione nell’ambiente online (il Trilogo sta chiudendo forse in queste ore un testo di compromesso che, si ricorda è già molto diverso rispetto a quello votato con fatica dal Parlamento UE nel settembre scorso). Più in generale la politica UE sembra aver fallito nel ristabilire un effettivo level playing field per permettere ai campion continentali di competere ad armi pari con i monopolisti della rete che hanno già cannibalizzato il settore audiovisivo europeo, ponendo forti ipoteche sullo sviluppo futuro.
Ciò premesso, l’infografica appena pubblicata sulla newsletter della Commissione UE dedicata al Mercato Unico Digitale ha il pregio di fare il punto sul valore attuale e per l’impatto in Rete dell’audiovisivo UE. E per ricordare alcune caratteristiche della politica dei fondi e degli incentivi messi in campo per il cinema e dell’audiovisivo. Ci riferiamo in particolare sul Programma Media, per il quale la Commissione ha proposto di aumentare i budget a lungo termine (2021-2017) (1,85 miliardi di euro, erano 1,46 nel periodo precedente) e per il programma Media (1,081 miliardi il proposto , 817 attuali).
Con l’occasione la Commissione ha ricordato anche iniziative meno note, quali il progetto per la Directory dei film europei e la Notte del cinema europeo, entrambi lanciati nel 218, o il supporto erogato anche in altri ambiti, quali quelli dedicati alla promozione delle donne nel cinema.
Di interesse anche la mappa dei fondi erogati nei diversi Stati Membri dallo Strumento di Garanzia per i settori culturali e creativi (di seguito).