“Televisione, radio e carta stampata, nonostante la crescita di piattaforme online e social media, continuano a essere fonti di informazione considerate più affidabili e di qualità. Questi mezzi tradizionali mantengono un ruolo importante nel garantire un’informazione professionale, obiettiva e rispettosa della dignità umana, contribuendo a preservare il pluralismo e la credibilità del sistema informativo”. Questo il commento di Antonio Marano, Presidente di Confindustria Radio Televisioni alla presentazione della Relazione Annuale Agcom di oggi al Senato.
“La relazione annuale illustrata dal Presidente Lasorella conferma l’avanzata degli OTT su pubblico e risorse, avanzata che mina il sistema informativo italiano e la sua capacità di crescere, innovare e continuare a svolgere il ruolo di garante della libertà di espressione. Si impone una riflessione al legislatore sull’urgenza di un intervento di sostegno” ha aggiunto.
La relazione evidenzia, fra l’altro, come i ricavi pubblicitari delle piattaforme digitali siano cresciuti del 250% in sette anni, passando da 2 miliardi di euro nel 2016 a circa 7 miliardi nel 2023. Per il Presidente Marano “questo ha portato a uno sbilanciamento nel mercato dei media, con attori come Google, Facebook, Amazon e Netflix che aumentano il loro peso nel Sistema integrato delle comunicazioni, affiancandosi ai tradizionali come RAI, Sky e Mediaset. I nuovi competitor digitali hanno alterato il mercato sfruttando vantaggi come costi di creazione dei contenuti più bassi, dati e profilazione online, ingenti capitali e regole più leggere, senza però contribuire in modo proporzionale all’economia italiana in termini di occupazione, fiscalità e produzione”.
“Se compito di Agcom è accompagnare la trasformazione dei settori tradizionali alla luce della rivoluzione digitale, garantendo una transizione ordinata, rispettosa delle regole, e che tuteli i diritti dei cittadini-utenti, al legislatore si impone una riflessione e un intervento tempestivo e commisurato all’entità del cambiamento in atto”.
Roma, 16 luglio 2025
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