Si riporta di seguito il testo integrale dell’audizione tenuta mercoledì 9 ottobre dal Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli alla Commissione Trasporti della Camera, nel corso della quale ha presentato le linee programmatiche in materia di comunicazioni.
“Il settore radiotelevisivo è senza dubbio tra quelli maggiormente incisi dall’avvento del digitale e delle nuove tecnologie. In questi ultimi mesi abbiamo assistito e stiamo assistendo ad una profonda trasformazione del settore sotto un profilo tecnologico nella fruizione dei contenuti audiovisivi e con un mercato che registra alleanze tra operatori tradizionali e nuovi fornitori di contenuti che anche solo qualche anno fa apparivano impensabili.
Il MISE svolge un ruolo cruciale nel governo del settore di riferimento e nei prossimi anni saremo impegnati su due fronti fondamentali. Da un lato in ragione della necessità di recepire la direttiva 2018/1808 che modifica la direttiva 2010/13/UE sui servizi media audiovisivi avremo la possibilità di incidere profondamente su un assetto regolamentare ormai non più in grado di sostenere gli operatori nel processo di trasformazione in atto. Si tratta di un’occasione storica che come Paese non possiamo perdere. Occasione da sfruttare intervenendo con decisione sull’attuale assetto regolamentare, in coordinamento con le autorità indipendenti di settore, per assicurare un mercato più concorrenziale ed un complessivo assetto maggiormente rispettoso del pluralismo informativo. Una sfida che come MISE raccoglieremo coinvolgendo i migliori esperti del settore nell’intento di ammodernare un sistema analogico e non più al passo con i tempi.
Sotto altro profilo è nella responsabilità del MISE governare il processo, in atto, di liberazione della banda 700MhZ assicurando le più ampie garanzie per i cittadini e gli operatori coinvolti.
Liberazione Banda 700Mhz
Il passaggio al 5G mediante il rilascio definitivo delle frequenze in banda 700MHz aggiudicate dagli operatori delle TLC nell’asta pubblica dello scorso anno (che ha portato nelle casse dello Stato oltre 6 miliardi di euro), richiede un rilevante impegno da parte del Ministero, con diverse procedure e azioni volte a realizzare nei tempi previsti (entro il 20 giugno 2022) il riassetto dell’intero settore televisivo.
Con decreto dell’8 agosto 2018 per armonizzare, coordinare le attività di rilascio della banda 700MHz, favorire lo sviluppo della tecnologia 5G ed elaborare strumenti volti a favorire la trasformazione digitale del settore televisivo (da DVB-T al DVB-T2), è stato costituito il Tavolo TV 4.0 per avviare, con tutti gli stakeholder pubblici e privati coinvolti, il processo di liberazione delle frequenze in bada 700 MHz a favore del 5G e per definire le modalità e le tempistiche di transizione alla tecnologia DVBT-2.
Con la Legge di Bilancio 2019, all’esito di un confronto con tutti gli stakeholder interessati nell’ambito del citato Tavolo, si è operata una riforma complessiva del sistema di ripartizione delle frequenze in vista della liberazione della Banda 700.
Con Decreto Ministeriale 19 giugno 2019, sempre all’esito di un articolato e fruttuoso confronto con gli operatori del settore, è stata approvata la nuova roadmap che traccia le tempistiche per la liberazione della banda 700.
La nuova roadmap suddivide il territorio nazionale in quattro aree geografiche, prevede l’attivazione della codifica DVBT/MPEG-4 nell’ultimo quadrimestre 2021 e dello standard DVBT-2 a livello nazionale nel periodo tra il 21 giugno 2022 e il 30 giugno 2022, ferma restando la facoltà per gli operatori di attivare la codifica DVBT/MPEG-4 o lo standard DVBT-2 prima delle scadenze previste. Il decreto prevede, inoltre, la rottamazione volontaria anticipata delle reti per gli operatori in ambito locale che lo richiedano, con corresponsione anticipata dell’indennizzo previsto dalla legge.
Sono state, altresì, pubblicate il 22 luglio 2019 le linee guida per la formazione delle graduatorie per gli operatori in ambito locale, a tutela delle emittenti locali che irradiano in province non coperte da reti di secondo livello. Le linee guida, in maniera significativa e venendo incontro alle richieste degli operatori, prevedono l’obbligo per gli aggiudicatari di garantire un prezzo riproporzionato in base alla popolazione delle province interessate. A tutela del pluralismo locale sono, inoltre, previsti vincoli di aggiudicazione di più reti su medesimo territorio da parte di uno stesso soggetto.
Si è inoltre conclusa la procedura per la conversione diritti d’uso esistenti, per gli operatori nazionali in diritti di capacità trasmissiva in un nuovo sistema a regime (entro il 30 giugno 2022) che assicura, pur con un numero inferiore di frequenze rispetto all’attuale situazione, di utilizzare maggiore capacità trasmissiva.
Per rispettare le scadenze stabilite dal Legislatore, il Ministero, anche grazie al lavoro del tavolo TV 4.0, è ora pronto ad affrontare le procedure di gara per selezionare gli operatori di rete più efficienti che dovranno mettere a disposizione la capacità trasmissiva ai fornitori di servizi media audiovisivi locali. Questi saranno, a loro volta, selezionati con altri bandi di gara nelle aree tecniche individuate nella nuova pianificazione delle frequenze da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
Successivamente, si dovranno completare le procedure di assegnazione dei diritti d’uso delle nuove reti agli operatori nazionali; procedure che hanno avuto inizio, lo scorso agosto, con l’assegnazione provvisoria dei primi 10 MUX pianificati dall’AGCOM e che si concluderanno con una gara onerosa, sulla base di criteri che saranno adottati dalla stessa AGCOM, per assegnare due ulteriori MUX nazionali (suddivisi, ciascuno, in due lotti) e pervenire, pertanto, all’assegnazione definitiva di tutti i 12 MUX pianificati.
Inoltre, il Ministero a breve predisporrà – previa consultazione nell’ambito del tavolo Tv 4.0 – anche un altro Decreto interministeriale, ossia quello che definisce le regole e le procedure per indennizzare gli operatori di rete televisive locali che dovranno perdere il loro diritto d’uso delle frequenze per consentire il passaggio al 5G. L’indennizzo erogato ad ogni operatore di rete, verrà quantificato sulla base dell’ammontare complessivamente stanziato dalla legge di bilancio 2018, pari a circa 303 milioni di euro .
Si tratta di un processo che vede impegnato il MISE in tutte le sue articolazioni e che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi e anni con l’intento di ridurre al minimo i disagi per gli operatori e i cittadini in questa fase di cambio tecnologico.
Non sono ammessi ritardi e ritengo che, con il contributo di tutti gli attori coinvolti proseguendo un dialogo virtuoso con il Ministero, possiamo raggiungere gli ambiziosi risultati che ci siamo posti nei tempi stabiliti.

Voucher per decoder e smart TV
Un tassello fondamentale dello switch-off che è alle porte è rappresentato dalla necessità di assicurare che le fasce deboli della popolazione siano poste nelle condizioni di fruire della nuova TV digitale.
La legge di Bilancio 2019 ha stanziato 151 milioni di euro in favore dei cittadini con ISEE fascia 1 e 2 per l’acquisto di decoder televisori abilitati alla ricezione del nuovo segnale, per evitare disagi agli utenti finali che potrebbero derivare dalle trasformazioni tecnologica delle reti televisive sia nazionali che locali e, quindi, dalla necessità di adeguare anche i televisori.
Il Decreto attuativo, in fase di finalizzazione di concerto con il MEF, prevede di ìerogare contributi fino a 50 euro (immediatamente utilizzabile tramite un corrispondente sconto sul prezzo di vendita praticato dai rivenditori, sin dalle festività natalizie) alle famiglie meno abbienti per l’acquisto di decoder o di nuovi TV adeguati a trasmettere con le nuove tecnologie DVB-T2/HEVC. Tale importante misura che ha avuto lo scorso 10 settembre l’autorizzazione dalla Commissione europea, avrà una durata triennale e sarà accompagnata da apposite campagne e azioni informativa per spiegare agli utenti tali cambiamenti e guidarli verso la conversione dei loro apparati televisivi, minimizzandone l’impatto. Anche sotto questo profilo è mio intendimento richiedere in legge di bilancio un nuovo finanziamento della misura per allargare la platea dei beneficiari.
Servizio Pubblico Radiotelevisivo – RAI
La RAI riveste un ruolo centrale nelle politiche per il sistema radiotelevisivo messe in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico.
In attuazione del Contratto di servizio MISE-RAI, sono state istituite le tre Commissioni paritetiche previste dal nuovo contratto di servizio con la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.
Sono state approvate le linee guida operative cui dovranno essere ispirate le intese tra la stessa azienda e le associazioni di categoria dei produttori, maggiormente rappresentative, in ordine alla durata e all’ambito dei diritti di sfruttamento radiofonico, televisivo e multimediale ha concluso il proprio lavoro con la pubblicazione delle linee guida il 19 luglio 2019.
Sono state avviate una serie di iniziative volte a favorire la trasformazione digitale della RAI in linea con quanto previsto nel nuovo piano industriale. Il 24 giugno 2019, in collaborazione con il Comune di Torino, ha preso il via la prima sperimentazione della tecnologia 5G in ambito audiovisivo. Il Centro Ricerche Rai – nel corso dello spettacolo in piazza in occasione delle celebrazioni di San Giovanni – ha sperimentato la diffusione di immagini ad alta definizione 5G in modalità broadcast.
La scorsa settimana la componente del Ministero dello Sviluppo economico della Commissione paritetica prevista dal Contratto nazionale di servizio ha formulato le determinazioni di propria competenza ritenendo il Piano industriale della Rai per il triennio 2019-2021 compatibile con quanto previsto dal Contratto stesso. La Commissione paritetica ha convenuto, inoltre, di monitorare la tempistica di attuazione del Piano attraverso riunioni bimestrali.
Ritengo che la RAI possa e debba svolgere un ruolo trainante nella trasformazione digitale del Paese e in questa direzione il nuovo piano industriale pone un’attenzione particolare, in linea con il contratto di servizio, allo sviluppo digitale del servizio pubblico radiotelevisivo. Come Ministero sosterremo, nei limiti delle nostre attribuzioni, lo sforzo che sarà condotto dalla RAI come traino per l’intero sistema radiotelevisivo nazionale.
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Radio Digitale (DAB+)
Un ulteriore tassello fondamentale della strategia digitale che come Ministro intendo proseguire e rafforzare riguarda il passaggio dall’analogico al digitale del sistema radiofonico.
Dopo anni di attesa la legge di bilancio 2019 ha disposto la pianificazione e assegnazione delle frequenze in VHF per la radiofonia digitale e, solo ove necessario, per il servizio televisivo digitale terrestre. Conseguentemente con Piano definito da AGCOM, con il rilascio della banda 700MHz ed il riassetto del sistema televisivo ci sarà la disponibilità di un numero maggiore di frequenze per la radio digitale.
Il MISE sta inoltre effettuando ad una serie di incontri di coordinamento con gli Stati radio elettricamente confinanti, per ottenere un maggior numero di frequenze coordinate per l’Italia o comunque una migliore distribuzione delle stesse rispetto all’Accordo di Ginevra 06, per consentire la pianificazione sia di una rete tv che reti nazionali e locali in numero adeguato per la radio digitale.
Per supportare la diffusione di apparecchi riceventi con il sintonizzatore digitale, con la legge n. 205/2017 è stato previsto l’obbligo di vendere all’ingrosso dal 1° giugno 2019 e al dettaglio dal 1° gennaio 2020, apparecchi con il sintonizzatore digitale integrato negli apparecchi dotati di sintonizzatore della radio analogica. Detta previsione ha anticipato quanto poi disposto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, da recepire entro il 21 dicembre 2020, che ha incluso una disposizione analoga per le autovetture di nuova immatricolazione, lasciando la possibilità per gli Stati membri di estendere la prescrizione ad altri apparecchi a condizione di limitare l’impatto sul mercato dei ricevitori di radiodiffusione di valore modesto ed escludendo i prodotti nei quali il ricevitore radio è puramente accessorio.
Nelle more del recepimento del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche è stata emanata una norma transitoria (la legge n. 55/2019) al fine di armonizzare le due disposizioni normative. Attualmente, a seguito dell’approvazione di uno specifico ordine del giorno, è stata effettuata una consultazione pubblica con gli stakeholders ed è in corso di definizione la categoria di prodotti nei quali il ricevitore radio è puramente accessorio. Si tratta di uno sforzo di chiarezza che intende ulteriormente dare impulso allo sviluppo della radio digitale nel nostro Paese che, come in altri settori, guida la trasformazione digitale del settore a livello europeo.”

