Ultime dalla UE

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Mentre i nuovi Commissari si apprestano a presentarsi alle Commissioni dell’Europarlamento (audizioni dal 4 al 12 novembre), la Commissione ancora in carica pubblica una serie di studi, raccomandazioni, linee guida. Segnaliamo il corposo studio sulle norme a tutela dei consumatori nell’ambiente digitale, l’annuncio di linee guida per le trusted sources ai sensi del DSA e la guida pratica per il DGA, ma anche il discorso della Vestager su competizione e IA. Nel frattempo tre sentenze della Corte di Giustizia perimetrano i confini tra GDPR e pubblicità online.

Nuovi commissari: 4-12 novembre le audizioni all’Europarlamento. Fitto sarà il 12. Il Parlamento europeo ha fissato il calendario per le audizioni di conferma dei commissari designati, che inizieranno il 4 novembre e si concluderanno il 12. Le audizioni sono mirate a valutare la competenza e l’indipendenza dei candidati proposti per la nuova Commissione europea. Preventivamente la commissione giuridica (JURI) esaminerà le dichiarazioni di interessi per garantire che non esistano conflitti. A seconda  delle proprie responsabilità, ciascun commissario designato potrà essere valutato da una o più commissioni parlamentari. Da questo link, la ripartizione delle responsabilità tra le commissioni per le audizioni.

Le norme UE sono inefficienti nel proteggere i diritti digitali dei consumatori.  Mancanza di controllo dei propri diritti nell’ambiente digitale, dark patterns che manipolano le decisioni e gli acquisti, modelli di servizio che creano dipendenza sono fra i maggiori rischi cui sono esposti  i cittadini UE nell’ambiente digitale e per i quali le leggi UE appaiono ancora inefficaci nel garantire protezione. Gli utenti devono anche affrontare problemi con la gestione degli abbonamenti e pratiche sleali da parte di influencer e social media, pratiche che si stima costino ai consumatori dell’UE almeno 7,9 miliardi di euro all’anno. È quanto risulta dal “fitness check” della normativa a tutela dei consumatori per garantire l’equità digitale, pubblicato dalla Commissione, DG Giustizia e Consumatori, e contenuti in un corposo studio di 856 pagine e uno staff working document di 218. Lo studio esprime anche riserve riguardo ai chatbot basati sull’intelligenza artificiale, per la bassa comprensione tecnica da parte dei consumatori per l’individuazione di  pratiche sleali o bias nelle raccomandazioni guidate da algoritmi.

Corte UE, tre sentenze sull’applicazione del GDPR e la pubblicità online. La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha recentemente emesso tre significative sentenze in merito al regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) sentenze che sono destinate a influenzare la concorrenza nel settore della pubblicità online. La prima (C‑621/22) stabilisce che le organizzazioni possono utilizzare l'”interesse commerciale” come base legittima per il trattamento dei dati personali, a condizione che il trattamento sia lecito, strettamente necessario e trasparente, un’apertura che potenzialmente potrebbe facilitare alcuni trattamenti di dati per interessi pubblicitari legittimi. La seconda (C-446/21) chiarisce che Facebook non può utilizzare tutti i dati personali raccolti per pubblicità mirata senza vincoli di tempo o di tipologia di dati: infatti il principio di minimizzazione limita la raccolta indiscriminata dei dati, rendendo necessario un limite alle pratiche di conservazione e trattamento per tutti i titolari del trattamento, non solo per Meta. Infine (C-21/23) la Corte stabilisce che gli Stati membri dell’UE possono consentire alle aziende di intraprendere azioni legali contro i concorrenti se la mancata conformità al GDPR dà luogo a vantaggi commerciali ingiusti

Linee guida per reporter fidati (trusted) ai sensi del DSA. Durante una conferenza stampa del 2 ottobre, un funzionario della Commissione europea ha annunciato che c’è l’intenzione di pubblicare delle linee guida per la nomina di reporter fidati ai sensi del Digital Services Act (DSA) entro il secondo trimestre del 2025, a fronte della riluttanza da parte dei coordinatori nazionali nel designare reporter fidati senza criteri di selezione chiari. Le linee guida mirano a sostenere le organizzazioni più piccole, in particolare quelle che denunciano contenuti estremi (come ad es. la violenza contro le donne). Riguardo alla mancanza di reporter fidati e disponibili, segnalata  in particolare da Francia e Irlanda, e dotati di risorse sufficienti per gestire la segnalazione dei contenuti, la Commissione ha aggiunto di essere attivamente alla ricerca di soluzioni di finanziamento, pur non avendo ad oggi i risposte concrete. Sempre riguardo il DSA, Repubblica Ceca, Cipro e Portogallo sono state sollecitate a nominare il loro coordinatore nazionale. Il richiamo segue a una nota formale dell’aprile scorso. Tale nomina è necessaria per il pieno coordinamento e applicazione della norma a livello UE. I Paesi devono dare riscontro entro due mesi, pena l’apertura della procedura di infrazione presso la Corte di Giustizia UE.

Guida pratica per l’attuazione del Data Governance Act (DGA). In vigore da un anno, il DGA mira a rafforzare la condivisione volontaria dei dati per imprese e cittadini, facilitare scambi di dati sicuri e affidabili, creare un mercato unico per i dati che promuova l’innovazione e la creazione di posti di lavoro, a vantaggio soprattutto delle startup e delle PMI. Sebbene non sia giuridicamente vincolante, la guida verrà periodicamente aggiornata sulla base del feedback e delle esperienze pratiche.

Vestager: salde politiche di concorrenza per le sfide dell’intelligenza artificiale. In un recente intervento a un webinar organizzato dall’Autorità per la Concorrenza  francese, la vicepresidente esecutiva della Commissione europea uscente, Margrethe Vestager, ha discusso della pressante necessità di un quadro completo di politica della concorrenza a fronte della continua evoluzione dell’intelligenza artificiale. Fra le preoccupazioni macroeconomiche, la Vestager ha citato il potenziale ampliamento del divario di reddito tra capitale e lavoro e ha espresso preoccupazione per la concentrazione del potere di mercato nelle mani delle principali aziende tecnologiche, ravivsando al riguardom tre rischi significativi: controllo sugli input essenziali nei mercati a monte, dominio della distribuzione nei mercati a valle e potenziali pratiche anticoncorrenziali, come ad es. le “acquisizioni killer”. Prendendo  atto delle indagini in corso sui partenariati nel settore dell’intelligenza artificiale, la Vetager ha ricordato l’approccio proattivo della Commissione per garantire una concorrenza leale, e ribadito l’importanza della collaborazione con le autorità nazionali per monitorare le transazioni che potrebbero avere un impatto competitivo significativo, anche qualora non raggiungano le tradizionali soglie di fusione. In generale la Vestager ha sottolineato il ruolo della politica di concorrenza nel promuovere l’innovazione e la produttività e a diffondere i benefici dell’intelligenza artificiale nella società. Qui il discorso integrale.

Fonti AER, UE

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