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Decisioni, linee guida e orientamenti emergenti su applicazione del DMA, semplificazioni del GDPR, lavoro e IA, e terzo draft del codice di buone prassi IA.

Google e Apple, misure per rispettare il DMA. Sono del 19 marzo due interventi della Commissione sulla compliance al DMA nei confronti di Alphabet e Apple. Riguardo a Google (Alphabet), si tratta delle conclusioni preliminari di una indagine aperta nel, in merito a due servizi per i quali è stata designata come gatekeeper, recita la nota stampa. Il primo è Google Search, secondo la Commissione alcune caratteristiche e funzionalità del motore di ricerca favoriscono  i servizi di Alphabet, rispetto a quelli della concorrenza, non garantendo così il trattamento trasparente, equo e non discriminatorio dei servizi di terze parti richiesto dal DMA. Il trattamento preferenziale riguarda, fra l’altro, la prominenza dei servizi propri rispetto a quelli di terzi. Il secondo è il marketplace Google Play che secondo la Commissione non è conforme al DMA, poiché agli sviluppatori di app è impedito di indirizzare liberamente i consumatori verso altri canali per offerte migliori. Qui il rilievo riguarda strumenti tecnici e la commissione richiesta da Alphabet ritenuta sproporzionata. I risultati preliminari rilevano una violazione del DMA, si aprono ora gli spazi per una la difesa  di Alphabet sulla base delle rilevanze documentali. Nel caso di conferma della violazione, al termine dell’indagine saranno prese le misure in applicazione dell’art.  6(5) or 5(4) del DMA. Nel caso di Apple si tratta invece di misure che la piattaforma deve applicare per rispettare il DMA, e il tema sono lo sviluppo di applicazioni innovative di fornitori terzi sulla piattaforma sotto il profilo della connettività e interoperabilità. La Commissione sta aiutando Apple a conformarsi alla normativa specificando le misure necessarie per abilitare l’interoperabilità con iOS per i dispositivi connessi di terze parti e semplificando il processo messo in atto da Apple per gestire le future richieste di interoperabilità con i dispositivi iPhone e iPad, recita la nota stampa. Lo strumento sono due decisioni di specifica, le misure finali sono stabilite in esito a un ampio coinvolgimento con Apple e il contributo fornito da terze nella consultazione pubblica, avviata il 18 dicembre 2024.

Applicazione DMA, maggiore conformità o minori sanzioni? Apple e Meta potrebbero ricevere multe più contenute (la lege prevede sanzioni fino al 10% del fatturato) per violazioni del DMA. La notizia (fonte Reuters) è riferita a due indagini in corso.  Nell’applicazione del DMA la Commissione potrebbe dare priorità alla conformità rispetto alle sanzioni. Di recente nel proprio rapporto sulla conformità inviato alla Commissione Meta ha infatti evidenziato le sfide nel soddisfare richieste normative che superano i requisiti legali, Apple i rischi dalle modifiche imposte dal DMA, quali una maggiore esposizione a malware e frodi. La Commissione emetterà la sua decisione finale entro la fine di marzo. Apple e Meta potrebbero affrontare sanzioni più contenute considerando la breve durata delle presunte infrazioni e il contesto geopolitico più ampio,.

GDPR,  semplificazione.  Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, ha annunciato che il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) sarà incluso in un futuro pacchetto omnibus. L’obiettivo immediato è semplificare gli oneri di tenuta dei registri per le organizzazioni con meno di 500 dipendenti e a livello più ampio bilanciare gli oneri amministrativi con il mantenimento degli obiettivi principali del GDPR. Sul quadro UE-USA sulla privacy dei dati, il Commissario ha commentato di aver avuto un incontro positivo con il Presidente della Federal Trade Commission Andrew Ferguson. McGrath ha anche accennato al Digital Fairness Act, confermando che è previsto per la metà del 2026, con consultazioni preliminari di valutazione di impatto. Questo e altro in una intervista (Laura Caroli, CSIS).

Europarlamento, lavoro e IA. Li Andersson, presidente della commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL), ha segnalato l’intenzione di spingere per una regolamentazione UE sull’IA sul posto di lavoro. Per Li Andersson. La Commissione è cauta nell’introdurre nuove regole,ma non esiterà a proporre una legislazione se il quadro esistente è insufficiente, e nel frattempo preparerà una relazione non legislativa sull’IA sul posto di lavoro.

IA, terzo draft del codice di buone prassi, la consultazione, fino al 30 marzo, è l’ultima prima della redazione finale. Rispetto alle due bozze precedenti, questa versione del Codice presenta una struttura più snella con impegni e misure più definiti., indica la nota stampa. La bozza si basa su un elenco ristretto di impegni di alto livello e fornisce misure più dettagliate per implementare ciascun impegno. L’elenco è composto di 2 impegni relativi alla trasparenza e al copyright per tutti i fornitori di modelli di IA generici e altri 16 impegni relativi alla sicurezza e alla protezione solo per i fornitori di modelli di IA generici con rischio sistemico, indica la nota stampa. I miglioramenti si basano sul feedback ricevuto sulla seconda bozza, pubblicata il 19 dicembre 2024. Insieme alla terza bozza, i presidenti e i vicepresidenti propongono anche un riepilogo esecutivo dedicato e un sito web interattivo per facilitare le parti interessate a fornire feedback sulla bozza per iscritto e nelle prossime discussioni nei gruppi di lavoro e nei workshop dedicati. Il Codice finale dovrebbe essere pronto a maggio, come strumento per i fornitori di modelli di IA generici per dimostrare la conformità all’AI Act, incorporando pratiche all’avanguardia. L’AI Office fornisce chiarimenti nelle Q&A, dedicate, aggiornate con la terza bozza del Codice. Ogni bozza è un work in progress e riflette le opinioni delle parti interessate che partecipano ai gruppi di lavoro del Codice di condotta e ai workshop dei provider, ccirca 1000 parti interessate, tra rappresentanti degli Stati membri dell’UE e osservatori europei e internazionali.

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