E’ stato approvato ieri dal Parlamento UE in seduta plenaria il nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche, progetto di rifusione di diverse direttive afferenti al settore delle telecomunicazioni. Contestualmente è stata approvata la proposta di revisione del regolamento relativo al BEREC (Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, testo provvisorio ). Il pacchetto completa la riforma del settore avviata dalla Commissione nel 2015 all’interno della Strategia del Mercato Unico Digitale e fa parte del più ampio pacchetto sulla connettività, proposto dalla Commissione europea nel settembre 2016. Fra le norme rilevanti per il settore radiotelevisivo si segnalano la roadmap per la liberazione delle risorse frequenziali, disposizioni sulle aste e la durata delle concessioni, norme sull’interoperabilità dei ricevitori radio (FM/AM/DAB/IP) oltre a più vincoli per gli Over the top a tutela dei consumatori.
Riguardo allo sviluppo del 5G: le frequenze individuate sono: 700 MHz (rilascio previsto per gli operatori mobili entro il 2020-22), 3.5 GHz e 26 GHz (rilascio per fine 2020) una conferma, su cui sperimentazione, aste e refarming sono già avviati. L’obiettivo a breve per il quale si richiede che gli Stati membri facilitino l’introduzione del 5G, mettendo a disposizione uno spettro adeguato entro il 2020 è quello della “Roadmap UE 5G”, ossia una rete di quinta generazione mobile in almeno una delle principali città di ogni Paese entro due anni. La novità rispetto al testo iniziale è che sul 5G gli Stati Membri non dovranno cedere parte del controllo sulle aste dello spettro all’Europa e ognuno potrà fissare in autonomia termini e condizioni per aste e licenze. Sulle nuove norme per gli OTT vengono estese disposizioni relativa alla tutela dei consumatori che riguardano i servizi telecom e relativi alla qualità del servizio offerto e i risarcimenti. Il codice individua tre tipologie rilevanti da sottoporre a tale regolazione: servizi di accesso a Internet (Isp); servizi di comunicazione interpersonali (include gli Ott); diffusione di segnali (include servizi Tv o M2M).
Dopo il voto del Parlamento e l’accettazione degli Stati membri in Consiglio, il documento (testo provvisorio) sarà pubblicato nella Gazzetta Europea entro la fine dell’anno, due gli anni per l’adozione della direttiva negli ordinamenti interni.