La pirateria digitale rimane una delle principali minacce all’industria audiovisiva europea, erodendo valore economico, creatività e innovazione. Su questo tema si è concentrato il convegno “Stop Piracy – La cooperazione europea per combattere la pirateria”, promosso da Agcom e svoltosi a Napoli il 15 ottobre, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, autorità di regolazione, associazioni e operatori del settore. Per Confindustria Radio Televisioni è intervenuto il Vicepresidente Stefano Selli.
Nel suo intervento Selli ha rimarcato come il regolamento italiano rappresenti un sistema di eccellenza riconosciuto in Europa e nel mondo, capace di coniugare tutela dei diritti, collaborazione pubblico-privato e rapidità operativa. Ha però richiamato l’attenzione sull’esigenza di difendere in sede europea le norme contenute in DSA e DMA, spesso oggetto di pressioni contrarie provenienti da oltreoceano. “L’obiettivo è garantire la sostenibilità della creazione di contenuti e la difesa della legalità digitale, in un contesto dove la consapevolezza dei più giovani resta ancora troppo bassa”.
A introdurre i lavori è stato il Presidente Agcom Giacomo Lasorella, ha ricordato come la pirateria non produca solo un danno economico diretto, ma anche un effetto negativo sull’intera filiera culturale, mettendo a rischio la sostenibilità di un settore che rappresenta un’eccellenza per il Paese. “Regole chiare, educazione alla legalità e collaborazione tra soggetti pubblici e privati – ha sottolineato Lasorella – restano le chiavi per un approccio europeo e coordinato”.
Nel corso del convegno, il Commissario Agcom Massimiliano Posteraro, padre del regolamento iniziale, ha illustrato l’evoluzione del quadro normativo e regolatorio. L’Italia, ha ricordato, è stato il primo Paese a introdurre un meccanismo amministrativo di disabilitazione dei siti pirata gratuito e accessibile, oggi riconosciuto come benchmark internazionale anche dal WIPO. Un modello che ha permesso al nostro Paese di uscire dalla “Watch List Copyright” statunitense dopo oltre 25 anni. Dopo aver ripercorso l’evoluzione della tutela, Posteraro ha anche guardato al futuro, definendo la tutela del copyright come un work in progress e alla nuova frontiera dell’I, dopo aver riscontrato una divisione fra apocalittici e integrati “Per parte mia ritengo che l’IA sia in sé neutra, dipende dall’ uso che se ne fa. Quello che è certo è il danno dal web scraping sul diritto autore., e le tutele offerte dalla UE ad oggi sono blande (opt out)” proponendo modelli per finalità “text and data mining” che adottino policies che rispettino diritto autore e mettano a disposizione sintesi dei contenuti utilizzati, proponendo di privilegiare una cooperazione fra titolari dei diritti e imprese AI sulla scia di precedenti quali Anthropic (Claude) e editori di libri o Universal Warner Music, 11 Labs e altri del settore“.
Sul fronte della cooperazione internazionale, ampio spazio è stato dedicato alle esperienze di altri Paesi europei. Il rappresentante dell’autorità francese ARCOM ha illustrato l’evoluzione del modello transalpino, che integra misure educative e sanzionatorie, cercando di estende i blocchi anche ai DNS pubblici e VPN,che restano un’area critica, come in Italia. La Liga spagnola ha testimoniato sui risultati concreti ottenuti grazie alla collaborazione con provider e piattaforme, con un calo significativo dell’offerta illegale di contenuti sportivi in streaming.

Numerosissimi e qualificati gli interventi che si sono susseguiti, segnaliamo in particolare quello di Maria Turbasa, Legal and Policy Officer, European Commission’s Digital Services Act enforcement team, per un aggiornamento sullo stato dell’Arte in UE, Benedetta Liberatore, Benedetta Liberatore, Direttrice Direzione servizi digitali e tutela dei diritti fondamentali AGCOM, entrambi con slides di dettaglio, Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom che segue da vicino la tematica, promotore dell’evento.

Il convegno si è chiuso con una prospettiva condivisa: per affrontare la pirateria serve un approccio europeo integrato, capace di estendere il modello italiano agli altri Stati membri e di affrontare le nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale, dalle reti private virtuali e dai DNS pubblici. Solo attraverso una rete di cooperazione istituzionale e tecnologica l’Europa potrà garantire il rispetto dei diritti e la tutela del valore della creatività.
Qui i link al programma e alla diretta dell’evento.