Amazon Music lancia Maestro, generatore di playlist AI. Amazon Music ha lanciato una nuova funzionalità che utilizza la tecnologia AI per creare playlist. Maestro è disponibile in versione beta per un sottoinsieme di clienti Amazon Music gratuiti, Prime e Unlimited negli Stati Uniti su app mobili iOS e Android. Gli abbonati ad Amazon Music Unlimited possono ascoltare le proprie playlist immediatamente e salvarle per dopo, mentre i membri Prime e i clienti supportati da pubblicità possono ascoltare anteprime di 30 secondi delle loro playlist prima di salvare.
Case studies sull’intelligenza artificiale nella radio. Le applicazioni di strumenti generativi basati sull’intelligenza artificiale si stanno diffondendo in tutta la radio, mentre altri tipi di intelligenza artificiale sono già ben consolidati. Radio World ha chiesto commenti a un campione di aziende, in Europa e negli Stati Uniti, su come stanno implementando l’intelligenza artificiale. Storia completa su Radio World.
Suno: il ChatGPT per la musica. Suno AI è un programma di creazione musicale progettato per generare brani realistici che combinano voce e strumentazione: Suno consente di produrre le proprie canzoni di livello professionale, crea la musica stessa, e fa appello a ChatGPT di OpenAI per generare i testi e titolo. In definitiva, Suno intende trovare alternative all’interfaccia testo-musica, aggiungendo input più avanzati e intuitivi: generare canzoni basate sul canto degli utenti è un’idea. I fondatori di Suno non hanno rivelato dove raccolgono i dati da inserire nel modello, “a parte il fatto che la sua capacità di generare voci umane convincenti deriva in parte dal fatto che impara dalle registrazioni del parlato, oltre che dalla musica”. Suno ha scatenato reazioni, legate soprattutto alle inevitabili implicazioni per artisti, etichette musicali ed editori. A questo proposito, i fondatori di Suno affermano: “Stiamo cercando di coinvolgere un miliardo in più di persone nella musica”, “se le persone sono più interessate alla musica, e sviluppano il gusto per la stessa, è un bene per gli artisti. La visione che abbiamo del futuro della musica è quella in cui è a misura di artista. Non stiamo cercando di sostituire gli artisti”. L’articolo completo su Rolling Stone.
Scritto in collaborazione con AER


