Mattarella: legislatori UE e nazionali intervengano per sostenere pluralità e professionalità dell’informazione

Siddi Mattarella

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“Democrazia è il potere di un popolo informato”, per citare ancora una volta Tocqueville. Ecco perché ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica. Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno. Si è aperta la discussione sulla opportunità di una nuova legge organica sull’editoria, come è avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria. È inevitabile tener conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie. È responsabilità della Repubblica e dell’Unione Europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto”.

Nell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri, 24 luglio, presso il Quirinale per la “Cerimonia della consegna del Ventaglio” (incontro con i componenti dell’Associazione Stampa Parlamentare, i Direttori dei quotidiani e delle agenzie giornalistiche e i giornalisti accreditati prima della chiusura estiva), sono molti gli spunti di particolare interesse ed ispirazione per il settore dei media professionali. Oltre alla necessità della riforma di sistema per garantire un’informazione democratica e plurale, il Presidente indica fra i punti di attenzione particolarmente critici il potere assunto dalle grandi piattaforme digitali in ambito informativo e la loro “inaccettabile” irresponsabilità”. Citiamo testualmente:

Ai giornali, alla stampa, alla radio e alle tv, si sono affiancate oggi le piattaforme digitali, divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi. Appare singolare che a un ruolo così significativo corrisponda una convinzione di minori obblighi che ne derivano, con una tendenza, del tutto inaccettabile, dei protagonisti a sottrarvisi”.

Sulla necessità di una riforma di sistema di tutti i media professionali, che ne mantenga il ruolo nell’ambiente digitale connesso si è espresso, con vivi ringraziamenti al Capo dello Stato Mattarella, il nostro Presidente Franco Siddi (si v. comunicato).

Gli over the top appaiono distanti dal sentimento comune, dalle relazioni di appartenenza alla comunità entro cui operano, quasi occupassero uno spazio meta-territoriale che li rende veicoli di innovazione, capaci di intercettare opportunità economiche, senza tuttavia considerare che anche per essi valgono i principi di convivenza civile propri agli Stati e alla comunità internazionale da cui traggono benefici.

Il Presidente assegna ai legislatori nazionali e UE una grande responsabilità al riguardo.

Ho citato questioni non nuove, tanto è vero che l’Unione Europea ha approvato,  nell’aprile di quest’anno, in un confronto tra Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione, il nuovo Regolamento sulla libertà dei media, adesso in fase di progressiva attuazione, a partire dal prossimo 8 novembre, per quanto riguarda i diritti dei destinatari dei servizi di media, vale a dire dei cittadini.

In sintesi: promozione del pluralismo e della indipendenza dei media in tutta l’Unione, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche; pubblicità sui fondi statali destinati a media o a piattaforme; garanzia del diritto dei cittadini alla gratuità e pubblicità delle informazioni; indipendenza editoriale dei media pubblici; protezione della libertà dei media dalle grandi piattaforme; istituzione di un nuovo Comitato europeo per i servizi di media per promuovere una applicazione coerente di queste norme.

Come si vede, un cantiere e un percorso impegnativo per l’Unione e per gli Stati membri, coscienti del valore che questo tema riveste per la libertà del nostro continente.

Il testo integrale del discorso del Presidente Mattarella.

Nella foto, il Presidente Siddi legge la lettera inviata dal Presidente Mattarella in occasione dell’Assemblea di celebrazione dei primi 10 anni di Confindustria Radio Televisioni. Anche allora il Capo dello Stato si era espresso sul valore costituzionale delle imprese media.

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