APPELLO URGENTE AL PARLAMENTO
Le Associazioni Confindustria Radio Televisioni – TV Locali, AERANTI-CORALLO e ALPI prendono atto della riformulazione dell’emendamento governativo alla Legge di Bilancio che, accogliendo le forti preoccupazioni espresse dal settore, ripristina per il solo anno 2026 le risorse destinate all’emittenza radiofonica e televisiva locale, evitando nell’immediato un taglio che avrebbe avuto effetti gravissimi sul sistema dell’informazione territoriale.
Si tratta di un primo segnale di attenzione verso un comparto che garantisce pluralismo, occupazione e informazione di prossimità in tutte le aree del Paese.
Tuttavia, permangono criticità di assoluta rilevanza che non possono essere ignorate alla vigilia della votazione degli emendamenti in Commissione Bilancio al Senato.
In particolare:
- restano integralmente previsti i tagli per gli anni 2027 e 2028, che produrrebbero un effetto strutturale di indebolimento del settore, rendendo impossibile qualsiasi programmazione industriale e occupazionale;
- restano in vigore le disposizioni normative che trasferiscono la ripartizione del Fondo unico per il pluralismo sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri, eliminando di fatto il ruolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, titolare delle competenze sul comparto radiotelevisivo locale.
Una simile impostazione introduce instabilità regolatoria, incertezza istituzionale e marginalizzazione del settore, proprio in una fase in cui le emittenti locali affrontano profonde trasformazioni tecnologiche e una competizione sempre più asimmetrica con i grandi operatori globali.
Il ripristino delle risorse per il 2026 è un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente. Chiediamo con forza che vengano eliminati anche i tagli previsti per il 2027 e 2028 e che sia pienamente confermato il ruolo del MIMIT nel processo di ripartizione del Fondo, garantendo trasparenza, competenza settoriale e continuità istituzionale.
Alla luce della imminente votazione degli emendamenti, le Associazioni rivolgono un accorato appello a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, affinché intervengano con urgenza per correggere definitivamente il provvedimento.
L’emittenza locale non rappresenta un costo da comprimere, ma un presidio democratico essenziale, un’infrastruttura informativa dei territori e un investimento strategico per il pluralismo sancito dall’articolo 21 della Costituzione.
Roma, 18 dicembre 2025
ASSOCIAZIONE TV LOCALI – CONFINDUSTRIA RADIO TV I AERANTI-CORALLO I A.L.P.I.Radio-Tv
