Europarlamento e Commissione sull’efficacia della normativa sul Text and Data Mining (TDM) e sui meccanismi di opt out: sul tema si analizzano studi, si crea il centro dedicato EUIPO e si avvia una consultazione in Francia.
La Commissione giuridica del Parlamento europeo ha tenuto un workshop su IA generativa (GenAI) e diritto d’autore. Deputati ed esperti hanno discusso uno studio chiave sul tema che esamina due elementi fondamentali: 1) se l’uso di contenuti protetti dal diritto d’autore per addestrare l’IA sia lecito ai sensi dell’attuale legge europea sul diritto d’autore; 2) se i risultati generati dall’IA possano essere protetti dal diritto d’autore. Lo studio raccomanda di valutare la fattibilità di strumenti di opt-out leggibili automaticamente e di armonizzare i registri di opt-out e gli strumenti di audit. Inoltre, lo studio chiede di ripristinare i modelli di remunerazione previsti dalla legge, chiarire lo status giuridico degli output dell’IA e garantire l’autorizzazione preventiva per la formazione dell’IA. Raccomanda di creare un gruppo di esperti di alto livello per sviluppare standard tecnici applicabili.
La presentazione dello studio è stata seguita da uno scambio di opinioni tra legislatori ed esperti del settore. I titolari dei diritti hanno sostenuto che le eccezioni per il Text and Data Mining (TDM) previste dalla direttiva sul diritto d’autore dell’UE per il 2019 non sono state concepite per coprire la portata e la natura dell’addestramento dell’IA generativa, che si basa su vasti set di dati che includono opere protette. Tutti i rappresentanti dei titolari dei diritti hanno criticato il Codice di condotta in quanto inefficace nell’affrontare le questioni relative al copyright nell’IA generativa. Tra gli eurodeputati, Axel Voss (PPE, DE) ha confermato che l’interpretazione della TDM pur cambiata significativamente nel tempo, non è in linea con le attuali pratiche di IA. Diverse associazioni di titolari di diritti hanno inoltre criticato il modello di trasparenza dell’AI Act e il Codice di condotta, definendoli inadeguati a gestire l’entità delle violazioni e delle perturbazioni del mercato causate dalle tecnologie AI.
In rappresentanza della Commissione, Emanuelle Du Chalard, capo dell’unità Copyright della DG Connect, ha sottolineato la crescente importanza dell’eccezione per il text and data mining (TDM) nel contesto dell’IA pur riconoscendo le sfide poste All’implementazione dei meccanismi di opt-out previsti dalla direttiva sul copyright nel mercato unico digitale (DSM). Ha illustrato gli sforzi della Commissione per sostenere l’attuazione pratica degli opt-out e ha confermato l’avvio di uno studio di fattibilità per un registro centralizzato degli opt-out. Ha infine confermato che un imminente studio sulla direttiva DSM valuterà le eccezioni TDM, analizzandone benefici e sfide attuative con particolare attenzione alle pratiche di concessione delle licenze nei vari settori, per valutare i modelli attuali e informare le potenziali misure ulteriori.
Il centro EUIPO. Nel frattempo l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha annunciato il lancio del Centro di conoscenza sul copyright dell’EUIPO con un evento di presentazione il 20-21 novembre 2025. Il Centro contribuirà ad aumentare la consapevolezza e la conoscenza del diritto d’autore in tutta Europa e ad esplorare nuove soluzioni per salvaguardare la protezione del diritto d’autore nell’era digitale e della IA. Il lancio si farà in una conferenza di alto livello che offrirà l’occasione per celebrare il diritto d’autore nell’UE, oltre a gettare le basi per un futuro quadro coordinato del diritto d’autore nella UE. La conferenza si confronterà con le comunità del diritto d’autore per definire le priorità ed esplorerà come il quadro del diritto d’autore dell’UE può adattarsi alle sfide poste dall’IA generativa, sostenendo i settori culturali e creativi. La conferenza è organizzata in collaborazione con la Commissione europea e altre istituzioni dell’UE.
La consultazione in Francia. Il 2 giugno il governo francese (Ministero della Cultura e il Ministero dell’Economia) e alcuni titolari di diritti hanno dato il via alle discussioni su IA e diritto d’autore. Il processo di consultazione si è avviato con una riunione a porte chiuse che ha riunito circa 20 rappresentanti delle principali aziende tecnologiche, tra cui Google, Meta e OpenAI, e 20 del settore creativo, quali organizzazioni di gestione collettiva e gli editori di stampa. Le sessioni future saranno aperte a tutti i partecipanti interessati. Con questa consultazione, il governo francese intende promuovere la comprensione reciproca tra il settore tecnologico e quello creativo e identificare le migliori pratiche in materia di copyright. Tuttavia, indicano i detrattori, il governo sta deliberatamente evitando le questioni più controverse, fra cui quella della remunerazione dei contenuti protetti da copyright utilizzati dall’IA. La consultazione, aperta fino al 2025, verterà, anch’essa, sull’efficacia del diritto di opt-out.


