FAPAV/IPSOS, i dati sulla pirateria audiovisiva in Italia 2023

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Siddi: Bene l’attività di contrasto delle forze dell’ordine ma continuare a lavorare sull’educazione dei giovani all’utilizzo lecito dei contenuti audiovisivi.

2 miliardi di euro è la stima del fatturato perso dal sistema paese a causa dell’uso illecito di contenuti cinematografici, audiovisivi ed eventi sportivi live. È quanto emerge dall’indagine FAPAV/IPSOS presentata oggi a Roma in occasione dell’evento “Stati Generali della Lotta alla Pirateria tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale”.

Sono 319 atti di pirateria stimati nel 2023 contro i 345 milioni del 2022, compiuti dal 39% degli adulti italiani contro il 42% dell’anno precedente. Dati in leggera crescita ma ritenuti insufficienti nonostante l’entrata in vigore della nuova legge antipirateria entrata in vigore nell’agosto del 2023.


La ricerca riferita al 2023 presentata oggi da Nando Pagnoncelli evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese sia in continua evoluzione, registrando un leggero calo degli atti e dell’incidenza. Questo però non ci deve indurre all’errore: il comportamento illecito continua ad essere un problema concreto che colpisce le industrie audiovisive ma ha conseguenze gravi anche per l’intera economia italiana con una forte ripercussione sull’occupazione. La pirateria, infatti, sta rallentando il processo di sviluppo ed espansione dei nuovi modelli di business lanciati dall’industria audiovisiva negli ultimi anni e sta danneggiando anche tutto lo sport, non solo il calcio, in un momento in cui il movimento sportivo italiano sta raggiungendo risultati d’eccellenza in moltissime discipline. I numeri di Ipsos mostrano come la pirateria sia ancora oggi praticata da una fetta importante di popolazione, caratterizzata da individui consapevoli ma incuranti dei danni diretti e indiretti che ogni singola azione illegale provoca”, ha detto Federico Bagnoli Rossi, per il quale “non si tratta di un problema solo economico o industriale ma assume sempre più una connotazione sociale dove il singolo pirata entra a far parte di un sistema criminale”.

Concetto questo ripreso e rilanciato dal Presidente di Confindustria Radio TV, Franco Siddi, intervenuto come relatore:  “È evidente che questo è un tema di criminalità, e chi commette questi reati non ha la percezione esatta del danno che crea verso le emittenti televisive e le imprese di produzione di contenuti cinematografici, e delle dirette sportive. È un comportamento che impatta sui conti dell’industria creativa italiana e sottrae risorse economiche che possono essere investite per produrre prodotti di qualità. L’offerta lineare televisiva televisione italiana è gratuita e investe ingenti somme per la produzione e l’acquisto di contenuti audiovisivi e sportivi. La legge antipirateria ha migliorato notevolmente le capacità di intervento e di contrasto alla pirateria grazie anche all’iniziativa sinergica delle forze dell’ordine e dell’Agcom”. Per il presidente Siddi “quello della pirateria, al pari dell’Intelligenza artificiale, è un tema da G7 perché va a colpire l’industria e la competitività dei paesi avanzati.”

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