Di Maio alla Camera: contenuti di rilievo per RadioTV

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Obiettivo Smart Nation. “È di vitale importanza per il nostro Paese investire sull’innovazione e sulla tecnologia. Abbiamo assoluta urgenza di costruire le nostre autostrade digitali, la nostra alta velocità digitale e tutte le risorse disponibili sulle tecnologie di domani: banda ultra larga, 5g, blockchain, intelligenza artificiale, quantum computing per creare l’infrastruttura digitale che sia la base per un Nuovo Miracolo Economico”.

Così si è aperto l’intervento del Ministro Di Maio (MISE) all’audizione presso la Commissione dei Trasporti il 27 luglio us alla Camera. Per il Ministro “il settore pubblico deve avere un ruolo trainante nel trasformare il Paese in una Smart Nation con politiche pubbliche integrate e coordinate”. In particolare il Ministro ha indicato di voler creare, in seno ad ogni Ministero, un avamposto digitale che sovraintenda alle iniziative digitali e coordini una strategia di sviluppo unitaria. Si richiamano alcuni estratti relativi ai temi di diretto interesse per il settore radiotelevisivo.

Banda 700: tavolo di coordinamento e spectrum review. Rispetto delle scadenze fissate a livello UE, immediata istituzione di un tavolo di coordinamento di tutto gli stakeholder, spectrum review per promuvere l’uso efficiente di risorse spettrali inutilizzate: questi in estrema sintesi i progetti legati refarming della banda 700, tema di estrema rilevanza per il settore.

Il Ministro ha ricordato che l’11 luglio 2018 il MISE ha avviato la procedura di gara per l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica in larga banda mobili terrestri bidirezionali (bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz), per le quali si prevede di chiudere la gara entro settembre 2018 in modo da contabilizzare gli introiti stimati, circa 2.5 mld, entro la fine dell’anno.

 

Le frequenze in banda 700MHz (694-790 MHz) saranno assegnate il 1 luglio 2022. In relazione alla procedura di assegnazione “così come delineata a livello comunitario e nazionale, il Ministero “nei prossimi giorni” provvederà a pubblicare la roadmap nazionale “assicurando il rispetto del termine ultimo del 2022”.

Il ministro ha anche annunciato l’istituzione da parte del MISE di un “tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti interessati” alla luce dei contenuti della segnalazione trasmessa dall’AGCOM al Governo  (ai sensi dell’articolo 1, comma 6, lett. c), n. 1) della legge 31 luglio 1997, n. 249, in data 17 luglio 2018), “che abbiamo analizzato con grande attenzione”. Il tavolo è istituito “al fine di assicurare che il percorso di trasformazione del sistema radiotelevisivo e il trasferimento delle frequenze avvenga senza ritardi rispetto alle scadenze stabilite, assicurando gli obiettivi di bilancio ma nel contemperamento delle esigenze legittime di tutti gli attori coinvolti”.

Il Ministro ha detto di voler procedere ad una complessiva “spectrum review” diretta a migliorare l’allocazione ed utilizzo dello spettro anche al fine di reperire ulteriori risorse finanziarie per il bilancio pubblico. Risulta infatti che diversi soggetti pubblici (in primis il Ministero della Difesa e quello degli Interni) e privati utilizzino diverse parti dello spettro in modo non ottimale.

La necessità di un migrazione efficiente è funzionale allo sviluppo del  5G “ tecnologia abilitante della quarta rivoluzione industriale” ha dichiarato Di Maio. “Stiamo entrando in un mondo nel quale la combinazione virtuosa di più tecnologie (5G, blockchain, Intelligenza Artificiale, Internet of Things) consentirà di migliorare i processi produttivi, modificherà le abitudini di consumo, determinerà, in estrema sintesi, un salto tecnologico epocale del quale l’Italia deve essere pienamente protagonista”.

Catasto delle infrastrutture di rete. Rafforzamento dell’attività di mappatura delle reti per accompagnare gli sviluppi infratrutturali futuri. Riprendendo progetti già avviati il Ministro ha sottolineato che “la mappatura delle reti esistenti è cruciale per una corretta pianificazione degli interventi, per favorire la condivisione delle infrastrutture già esistenti e, in termini generali, per la valorizzazione delle informazioni disponibili”.

L’istituzione del “SINFI”, Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture, il Catasto del Sottosuolo, vuole dare contezza del dispiegamento, su tutto il territorio nazionale, delle reti dei servizi, siano essi di Telecomunicazioni o di Utility quali acque, elettricità, gas e teleriscaldamento. Il sistema, realizzato in Italia e installato sul data center del MISE, è stato aperto al pubblico nella sua prima release ad aprile 2018: allo stato attuale 561 operatori e la gran parte dei Comuni italiani (solo 7 sono adempienti) non hanno comunicato o trasferito i dati al SINFI.

RAI. “Il servizio pubblico ha un ruolo essenziale nella digitalizzazione del Paese e nella diffusione delle competenze digitali”. All’emittente pubblica il Ministro demanda il compito di colmare il divario generazionale nella fruizione dei contenuti “Il mercato radiotelevisivo ha conosciuto negli ultimi anni una rivoluzione copernicana. La fruizione dei contenuti audiovisivi passa sempre più attraverso la connessione a internet e l’utilizzo della banda larga. Con il palinsesto che cede il passo alla personalizzazione dei contenuti, non esiste più il pubblico, ma una varietà di pubblici che, a seconda delle esigenze, utilizzano diversi media e costruiscono il proprio palinsesto. È come se si stessero cristallizzando due universi di pubblico: coloro che possono permettersi l’accesso a quei contenuti e coloro che, al contrario, devono accontentarsi della programmazione generalista. Un divario, anche generazionale, che pone un problema di uguaglianza e universalità nell’accesso ai contenuti di qualità”. All’emittente pubblica viene richiesto un ruolo speciale di alfabetizzazione digitale e stimolo di innovazione del sistema: “il dovere del servizio pubblico è di adoperarsi per colmare questo divario puntando con decisione su contenuti di qualità e dal respiro internazionale, sperimentando formati e linguaggi nuovi, avviando progetti innovativi coerenti con il nuovo ecosistema dei media”. Ai Comitati MISE-Rai (previsti da Contratto di Servizio artt. 22 e seguenti sono demandati competenze in ambito di vigilanza sugli obblighi contrattuali; diritti di sfruttamento radiofonico, televisivo e multimediale programmazione sociale).

Contributi alle tv locali. Accelerazione nell’erogazione dei contributi, controllo nell’utilizzo degli stessi, premiate le imprese che investono su qualità, innovazione, questi i progetti del neoministro per l’emittenza locale. Le emittenti televisive e radiofoniche locali rivestono un ruolo importante per la garanzia del pluralismo informativo.

Il ministro ha ricordato che sono affidate al MISE le funzioni amministrative prima svolte dai Corecom regionali (istruttoria delle domande del contributo, relativi controlli e adozione del provvedimento di determinazione della graduatoria), con l’obiettivo di semplificazione e riduzione dei tempi e che al riguardo è stata creata un’apposita piattaforma telematica (il Sistema Informativo per i Contributi alle Emittenti locali – SICEM) per digitalizzare la presentazione delle domande di contributo e ridurne i tempi di concessione. E che tra le prime azioni del nuovo Governo, il 12 luglio è stata pubblicata, on line sul sito del MISE la graduatoria per la ripartizione dei contributi dell’annualità 2016 per le emittenti televisive a carattere commerciale (78 milioni di euro, in quanto la restante quota dei complessivi 97 milioni da assegnare è stata già destinata alle radio locali e alle tv a carattere comunitario.

“Vogliamo accelerare l’erogazione dei contributi relativi alle annualità 2017-2018 comprendendo che, allo stato attuale, tali contributi sono determinanti per la sopravvivenza di molte realtà radiotelevisive locali. Al contempo, intendiamo rafforzare i controlli sull’utilizzo dei contributi concessi e favorire processi di trasformazione tecnologica da parte degli operatori radiotelevisivi locali nella consapevolezza che il mercato richiederà forme di aggregazione tra emittenti locali, una digitalizzazione dei servizi e la garanzia della qualità dei contenuti, anche informativi, offerti ai cittadini da queste importanti realtà”.

Accesso a internet e stimolo alla domanda di banda ultra larga. L’accesso ad una rete libera e neutrale, in condizioni non discriminatorie, deve essere riconosciuto come diritto di cittadinanza nella dimensione digitale. Vogliamo immediatamente utilizzare le risorse disponibili, pari a 1,3 mld, per stimolare la domanda di banda ultra larga. Nelle prossime settimane avvieremo un dialogo con tutti i soggetti interessati (operatori, piccole e medie imprese, consumatori) al fine di elaborare le migliori modalità di utilizzo delle risorse disponibili anche valutando azioni volte a garantire un accesso di base ad internet generalizzato.

Sempre sul fronte dello stimolo alla domanda di servizi digitali daremo ulteriore impulso al piano WiFi.Italia.IT avviando la seconda fase del progetto.

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