Fra i temi rilevanti per il nostro settore, tutela digitale dei dati personali, minori, lavoro, intelligenza artificiale (deep fake, web scraping) privacy e diritto di cronaca, UE. Il Garante per la protezione dei dati personali ha presentato la Relazione annuale relativa al quinto anno di mandato del Collegio (su sette, ndr). Nella fotografia delle attività svolte, accanto ai temi consolidati come la lotta al telemarketing aggressivo, la tutela delle persone vulnerabili e la protezione dei dati sanitari, emergono dossier più recenti legati all’intelligenza artificiale e alla tutela dei minori online.
Fra le priorità indicate dall’Autorità c’è infatti il controllo sull’uso dell’IA generativa, il contrasto al web scraping e ai modelli “pay or consent”, la verifica dell’età sui social e la monetizzazione dei dati personali da parte delle grandi piattaforme. In aumento, inoltre, le segnalazioni relative a revenge porn e cyberbullismo.
Sul fronte dell’intelligenza artificiale, il Garante ha inoltre ricordato il contributo fornito al dibattito nazionale e internazionale, anche in sede G7, sottolineando il ruolo delle Autorità nel governo delle nuove tecnologie. In Italia, l’Autorità ha concluso l’istruttoria su ChatGPT, imponendo a OpenAI una sanzione di 15 milioni di euro e l’obbligo di una campagna informativa per gli utenti. Nel corso dell’anno, è stato inoltre rivolto un avvertimento a un importante gruppo editoriale italiano (GEDI) rispetto alla possibile cessione dei dati personali degli archivi giornalistici a soggetti operanti nel campo dell’IA (comunicato, in attesa della pubblicazione della decisione, si veda news). Non sono mancati interventi sul rapporto tra privacy e diritto di cronaca, con richiami contro derive di morbosità e spettacolarizzazione nei resoconti giornalistici di vicende tragiche. In ambito lavorativo, le verifiche hanno riguardato soprattutto l’uso di posta elettronica e sistemi di videosorveglianza.
Per quanto riguarda la tutela dei minori, è proseguita la vigilanza sull’età di accesso ai social e sull’utilizzo di sistemi di age verification. Rinnovata anche l’attenzione al fenomeno dello sharenting, con una campagna dedicata ai rischi derivanti dalla sovraesposizione online dei più piccoli. Preoccupa l’aumento dei casi di revenge porn: 823 le segnalazioni pervenute, triplicate rispetto all’anno precedente. In crescita anche la diffusione di contenuti manipolati tramite tecnologie di deep fake. L’Autorità è intervenuta con provvedimenti per il blocco preventivo dei materiali pubblicati online.
A livello europeo, il Garante ha sottolineato l’importanza della nuova Convenzione-quadro sull’intelligenza artificiale, primo trattato vincolante in materia, e ha ribadito il ruolo centrale del Comitato europeo (EDPB) su questioni come l’uso dei dati per l’addestramento delle IA, il riconoscimento facciale e i modelli “pay or consent”. L’Autorità continuerà a far sentire la propria voce anche nell’attuazione delle nuove normative europee, come il Digital Governance Act e il Digital Markets Act.
 
				 
															


