In vigore dal 7 maggio 2024 e pienamente applicabile dall’ 8 agosto scorso, lo European Media Freedom Act (EMFA) istituisce un quadro normativo unico per garantire indipendenza, pluralismo e trasparenza nel sistema media dell’Unione.
Dall’8 agosto lo European Media Freedom Act (Regolamento UE 2024/1083) è pienamente applicabile in tutti gli Stati membri. Si tratta di una normativa pensata per rafforzare la libertà, il pluralismo e l’indipendenza dei media nel mercato interno europeo. Il regolamento rappresenta la risposta dell’Unione alle crescenti preoccupazioni legate a ingerenze politiche, concentrazioni di proprietà, pressioni economiche e ruolo delle grandi piattaforme digitali. Secondo la vicepresidente del Parlamento europeo Sabine Veheyen, «ora inizia il vero lavoro», ovvero garantire un’attuazione coerente e completa della legge nei diversi ordinamenti nazionali. A vigilare sarà un nuovo organo indipendente, il Consiglio europeo per i servizi di media (European Board of Media Services, EBMS), che sostituisce l’ERGA e coordina le autorità nazionali.
L’EMFA stabilisce un quadro comune per la tutela dei media, introducendo standard vincolanti per tutti gli Stati membri. Tra i principi cardine ci sono la protezione del lavoro giornalistico con il divieto di sorveglianza intrusiva, perquisizioni o pressioni finalizzate a rivelare fonti e l’uso di software spia è limitato a casi eccezionali e soggetto ad autorizzazione giudiziaria. L’EMFA esplicita anche le garanzie per l’indipendenza editoriale dei media pubblici: dirigenti e membri dei CdA devono essere selezionati con procedure trasparenti e non discriminatorie; il loro mandato non può essere revocato arbitrariamente. I finanziamenti devono essere stabili e prevedibili. Le norme per la trasparenza della proprietà prevedono l’obbligo per tutte le testate, anche le più piccole, di dichiarare assetti proprietari e legami con lo Stato, tramite registri nazionali accessibili. È prevista inoltre una ripartizione equa della pubblicità statale con fondi attribuiti sulla base di criteri proporzionati e non discriminatorie e la pubblicazione delle spese complessive e per testata. Riguardo al rapporto con le piattaforme digitali, i grandi operatori (es. Facebook, X, Instagram) non potranno rimuovere arbitrariamente contenuti mediatici indipendenti senza notificare la decisione, concedere 24 ore di replica e offrire strumenti di ricorso.
La normativa mira a creare condizioni uniformi di concorrenza, riducendo i rischi di condizionamenti politici ed economici e facilitando l’operatività transfrontaliera. Per editori e broadcaster si aprono nuovi obblighi di trasparenza, ma anche opportunità di consolidare credibilità e fiducia del pubblico.

Il regolamento non si limita alla carta stampata e alla televisione, ma copre l’intero ecosistema mediatico, compreso quello digitale e online. Riguardo alle implicazioni per le emittenti radiofoniche, le disposizioni sulla governance editoriale rafforzano l’autonomia delle redazioni e mettono al riparo la programmazione da ingerenze esterne, sia di natura politica che commerciale. Particolare rilevanza assumono gli obblighi di trasparenza proprietaria e finanziaria, che richiedono alle emittenti di rendere pubblici assetti e fonti di reddito, garantendo così maggiore accountability nei confronti del pubblico. Ove non previste a livello nazionale, tali disposizioni aggiungeranno oneri. Sul fronte digitale, tuttavia, la legge offre nuove garanzie contro la rimozione arbitraria di contenuti radiofonici online da parte delle piattaforme, tutelando podcast e programmi distribuiti via web. Inoltre, a partire dal 2027, entreranno in vigore norme specifiche per l’interfacciamento dei servizi multimediali su dispositivi connessi (smart speaker, cruscotti dei veicoli, smart TV), con l’obiettivo di garantire pari visibilità e possibilità di accesso alle emittenti radiofoniche. Le radio potranno inoltre beneficiare di strumenti di sostegno previsti dall’EMFA, inclusi fondi e misure di protezione per i giornalisti. L’Associazione Europea delle Radio (AER), di cui CRTV è membro, ha partecipato attivamente alle consultazioni, e seguirà da vicino l’attuazione della legge, in particolare rispetto alla personalizzazione dei servizi multimediali.
In definitiva l’EMFA rappresenta una svolta per i media europei, introducendo meccanismi concreti a tutela della libertà di informazione. Per le emittenti radiofoniche la sfida sarà duplice: da un lato adeguarsi ai nuovi obblighi di trasparenza e governance, dall’altro cogliere le opportunità di rafforzamento della propria indipendenza e resilienza in un contesto sempre più digitale. I prossimi mesi saranno decisivi per tradurre la cornice normativa in pratiche operative, capaci di consolidare la fiducia del pubblico e il ruolo della radio nel panorama informativo europeo.
Fonte UE e AER


