DMA, indagini sulla conformità per Alphabet, Apple e Meta

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La Commissione Europea ha aperto delle indagini per non conformità alla legge sui mercati digitali (DMA) contro Alphabet, Apple e Meta. L’annuncio è del 25 marzo (link al comunicato), l’indagine riguarda: le regole di Alphabet sullo “steering” ( “orientamento” dei consumatori verso offerte esterne agli app store dei gatekeeper) in Google Play, l’ auto-preferenza nella Ricerca Google, le regole di Apple sullo steering nell’App Store, la schermata di scelta del modello “pay or consent” di Safari e Meta. Inoltre, la Commissione ha avviato indagini relative alla nuova struttura tariffaria di Apple per gli app store alternativi e alle pratiche di classificazione di Amazon sul suo mercato; e ha ordinato ai gatekeeper di conservare alcuni documenti per monitorare l’effettiva attuazione e il rispetto dei loro obblighi. Di seguito maggiori dettagli.

Steering: l’articolo 5, paragrafo 4 del DMA impone ai gatekeeper di consentire agli sviluppatori di app di “orientare” i consumatori verso offerte esterne gratuitamente. La Commissione teme che le misure di Alphabet e Applenon non siano pienamente conformi a tale obbligo poiché impongono varie restrizioni e limitazioni riducendo, tra l’altro, la capacità degli sviluppatori di applicare diverse tariffe. E’ questa una pratica anti-competitiva, che danneggerebbe anche utenti business come gli editori.

Auto-preferenza: la Commissione determinerà se la visualizzazione dei risultati di ricerca di Google può portare a privilegiare i servizi di ricerca verticale di Google (ad esempio, Google Shopping; Google Voli; Google Hotels) rispetto a servizi concorrenti simili. La questione ha stimolato il dibattito più acceso all’interno del compliance workshop di Google del 21 marzo scorso. Le misure di Google potrebbero non garantire il trattamento equo e non discriminatorio dei servizi di terzi presenti nella pagina dei risultati di ricerca di Google, come richiesto dall’articolo 6, paragrafo 5, del DMA.

Scelta dell’utente: la Commissione esaminerà le misure adottate da Apple per rispettare gli obblighi, inclusa la progettazione della schermata di scelta del browser web: come attualmente configurate, potrebbero impedire agli utenti di esercitare realmente la loro scelta di servizi all’interno dell’ecosistema Apple, in violazione dell’articolo 6, paragrafo 3, del DMA. La Commissione esaminerà inoltre la nuova struttura tariffaria di Apple e altri termini e condizioni per gli app store alternativi e la distribuzione di app dal web (sideloading) ai sensi dell’articolo 6(4) del DMA.

Pay or consent: la Commissione esaminerà se il modello recentemente introdotto da Meta per gli utenti nell’UE è conforme all’articolo 5, paragrafo 2, della DMA. La Commissione teme che la scelta binaria imposta non fornisca  una vera alternativa nel caso in cui gli utenti non acconsentano, e non raggiunga pertanto l’obiettivo della norma di impedire l’accumulo di dati personali da parte dei gatekeeper. Si tratta di questioni che sono riconducibili alle preoccupazioni espresse in una lettera congiunta inviata ai primi di marzo all’EVP della Commissione UE Vestager e al Commissario Breton da 34 aziende e  associazioni europee,  tra cui l’Associazione delle Radio Europee (AER), alla quale CRTV  è associata.

La Commissione ha infine adottato cinque ordini di conservazione indirizzati a Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft, relativi a documenti che potrebbero essere utilizzati per valutare la loro conformità agli obblighi DMA.

Secondo il regolamento il procedimento dovrà concludersi entro 12 mesi quando la Commissione dovrà comunicare risultanze e misure da adottare per conformarsi. In caso di violazione, si ricorda, la Commissione può imporre sanzioni fino al 10% del fatturato mondiale totale dell’azienda, fino al 20% in caso di recidiva e, in caso di violazioni sistematiche, anche rimedi aggiuntivi come obbligare un gatekeeper a vendere un’impresa o parti di essa, o vietare nuove acquisizioni.

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