DAB, chiusa l’indagine conoscitiva Agcom

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Gli interventi di breve e medio periodo per accompagnare lo sviluppo del mercato. Con delibera n. 44/25/CONS del 18 febbraio 2025, pubblicata il 21 febbraio, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha concluso l’indagine conoscitiva sulla regolamentazione della piattaforma DAB. Pianificazione delle frequenze, stato di attuazione del PNAF-DAB (mercato nazionale e mercato locale),  stato di avanzamento del mercato DAB, regolamentazione, sono le principali tematiche dell’indagine, nell’ambito della quale CRTV è stata audita nel novembre 2024.

Partendo dalle conclusioni, l’Autorità ritiene innanzitutto opportuno adottare un approccio graduale articolata in interventi di breve, medio e lungo periodo, in linea con le richieste degli operatori e con la necessità di garantire stabilità e sostenibilità del mercato.

Nel breve periodo, l’Autorità ritiene prioritaria l’esigenza di garantire la certezza del diritto e la continuità dell’avvio del mercato della radiodiffusione sonora digitale, con il completamento delle assegnazioni dei diritti d’uso  (procedure tuttora in corso o contenzioso giurisdizionale in atto). L’Autorità ritiene comunque importante intervenire per far fronte alla denunciata carenza di risorse spettrali per le reti locali di radiodiffusione e procederà, anche in linea con quanto auspicato dagli stakeholder nel corso della presente indagine, a rendere disponibili le frequenze in banda VHF-III della nell’ambito del procedimento avviato con delibera n. 22/25/CONS (ri-destinazione rete televisiva nazionale n. 12, ndr)  e senza pregiudizio rispetto alla conclusione dello stesso.  

In un orizzonte temporale più ampio, Agcom ritiene opportuno riesaminare lo stato di avanzamento del mercato della radiofonia digitale terrestre e valutare l’opportunità di un aggiornamento dei criteri stabiliti dal Regolamento DAB per decretare la chiusura della fase di avvio. Al passaggio del mercato della radiofonia digitale terrestre alla fase di maturità, l’Autorità potrà quindi valutare l’opportunità di adottare modifiche di più ampia portata al suddetto quadro regolamentare, anche mirando a una maggiore apertura del mercato per favorire la concorrenza e il pluralismo, tenendo conto dell’esigenza di garantire un’adeguata valorizzazione degli investimenti già effettuati dagli operatori.

Dalla sintesi delle posizioni espresse nell’ambito dell’indagine, le maggiori criticità segnalate dagli stakeholder del sistema riguardano: la gestione delle risorse spettrali per il servizio di radiodiffusione sonora DAB+ (ritardi nei negoziati internazionali per il coordinamento delle frequenze nella banda banda VHF-III) tra l’Amministrazione italiana e quelle degli Stati confinanti lungo il versante adriatico-ionico, con possibili ripercussioni sulla pianificazione; la difficoltà del comparto locale nel garantire la capacità trasmissiva richiesta dai fornitori di contenuti per la carenza di frequenze; la disomogeneità a livello locale (assegnazione dei diritti d’uso ancora incompleta, fase di pre-avvio necessari  almeno 2 o 3 ann); inoltre,  a fronte di un’alta copertura del segnale outdoor mobile persiste una bassa copertura indoor e sui ricevitori e incertezza sulla diffusione dei terminali dab nelle automobili.

In definitiva, i rispondenti osservano”, recita la delibera “che nessuno dei due criteri oggi esistenti, rispettivamente relativi alla copertura delle reti e alla diffusione dei ricevitori DAB, stabiliti dal Regolamento DAB (all’articolo 1, comma1, lett. ee) per decretare il completamento della fase di avvio dei mercati, risulta attualmente soddisfatto a livello di sistema”. Unanimità riscontrata anche “sulla necessità di mantenere la coesistenza tra FM, DAB+ e altre piattaforme di distribuzione dei servizi radiofonici, come quella basata su IP, per almeno il prossimo decennio. La transizione dall’FM al DAB+ dovrà avvenire in modo graduale e subordinatamente al pieno sviluppo del DAB+, inclusa la disponibilità di risorse spettrali adeguate a garantire una programmazione, una copertura e una capillarità equivalenti a quelle attualmente offerte dall’FM, al fine di raggiungere l’intera utenza”. In questo contesto, viene sottolineata l’importanza di introdurre incentivi per la trasmissione simultanea su FM e DAB+ durante un periodo transitorio, al fine di agevolare la migrazione degli utenti e assicurare una transizione armoniosa.

Riguardo alle modifiche ritenute necessarie al quadro regolamentare di riferimento l’Agcom riscontra posizioni “parzialmente divergenti” su: la necessità di estendere l’esenzione dal pagamento dei contributi per i diritti d’uso della radio digitale da cinque a dieci anni, e con decorrenza a dalla piena attuazione del PNAF-DAB; la necessità di rendere più incisiva la norma che impone l’installazione di un ricevitore DAB+ sugli autoveicoli di nuova immatricolazione e l’opportunità di rendere obbligatoria l’integrazione di ricevitori DAB+ anche sugli smartphone; la possibilità di rimodellare i criteri per il completamento della fase di avvio del mercato; la possibilità di introdurre meccanismi di prominence dei servizi DAB sui ricevitori automobilistici.

Delibera

Sintesi degli interventi

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