Confindustria Radio Televisioni è intervenuta al Parlamento (Senato della Repubblica Commissione VIII e Camera dei Deputati, Commissione IX nei giorni 23 e 25 gennaio) nell’ambito dell’iter di revisione e aggiornamento del Codice delle Comunicazioni Elettroniche CCE (schema di decreto legislativo recante modifiche al D.Lgs. 207/2021. AG 108) e del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi TUSMA (D.Lgs. 208/2021. AG 109).
In linea generale, gli interventi correttivi illustrati sono stati tutti orientati a rappresentare istanze di semplificazione e chiarimento, per rendere più equo, trasparente e sostenibile l’adempimento degli obblighi per gli operatori rappresentati.
Riguardo al Codice, si è richiesto di facilitare la procedura autorizzativa dei nuovi impianti promuovendo un processo più snello e uniforme, ad es. affiancando la modalità PEC all’accesso ai portali e riducendo/unificando di modelli da presentare. Sullo specifico del settore radiofonico, nel quale il processo di transizione dall’FM al DAB è in fase avanzata – copertura outdoor da parte degli operatori di rete nazionale in DAB+ pari a circa l’88% – si è rappresentato che il quadro generale presenta delle asimmetrie che dovranno essere riequilibrate, per garantire l’avvio di uno sviluppo paritario tra le varie componenti del comparto e la conseguente stabilizzazione del sistema. Fra le richieste illustrate, procedure semplificate per impianti soggetti a processi di adeguamento tecnologico e utilizzo di ponti radio a canoni amministrativi ridotti. Lato ricevitori, si è segnalata l’urgenza di interventi volti a favorire l’ampliamento della tipologia di apparati che devono obbligatoriamente essere dotati di ricevitore DAB,ad includere i ricevitori domestici di bassa gamma e tutti i terminali mobili, compresi gli smartphone; e si è richiesta la corretta osservanza della disposizione che prevede l’obbligatorietà della dotazione del ricevitore DAB su tutti i veicoli della categoria M e N (articolo 98, vicies sexies).
Riguardo alla revisione del TUSMA , l’Associazione ha innanzitutto ribadito l’esigenza di base di creare un quadro normativo e regolamentare equo e rispondente alle necessità di un mercato che sia “technologically neutral”, idoneo a garantire un level playing field tra gli editori radiotelevisivi da un lato, e gli over the top e le video sharing platform, dall’altro. Le proposte emendative sono state presentate soprattutto in materia di promozione delle opere italiane ed europee da parte dei fornitori SMAV (art. 54 e seguenti), in un’ottica di razionalizzazione e semplificazione, conformemente a quanto rilevato dall’Agcom in occasione della segnalazione al Governo del 27 giugno scorso, e in considerazione delle mutate condizioni di mercato nell’ultimo biennio.
CRTV ha anche auspicato che sia lasciata unicamente in capo all’Agcom – alla luce dell’esperienza e delle competenze dalla stessa maturata in tali ambiti e in ossequio al principio di indipendenza delle Autorità – la gestione del procedimento sanzionatorio e in tema di tutela dei minori; e che siano ridotte le sanzioni in tema di violazione delle quote, attualmente più alte di quelle relative alle violazioni in ambito di tutela di minori. Fra le altre modifiche segnalate, la richiesta di far decorrere l’esenzione del pagamento dei diritti amministrativi e dei diritti d’uso per gli operatori di radiodiffusione sonora in tecnica digitale a partire dalla data di effettiva assegnazione delle frequenze (art. 50, comma 11 bis).
Hanno rappresentato le istanze associative il Presidente di CRTV Franco Siddi accompagnato dal Direttore Generale Rosario Donato, in presenza o in collegamento audio-video. Le Commissioni hanno successivamente ricevuto i documenti con dettaglio di emendamenti e motivazioni.