CRTV al #WRD24: la radio fa sistema per innovare

WOrld Radio Day Italia

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DAB, prominence, ibridazione di contenuti, tecnologie di trasmissione e device: l’intervento corale di Confindustria Radio Televisioni al World Radio Day Italy organizzato da RadioSpeaker.it a Milano – presenti il Direttore Generale Rosario Donato, e in rappresentanza degli editori, Annamaria Genzano, Fausto Amorese, Massimiliano Montefusco, Marco Lanzarone – ha ruotato intorno alle priorità del settore per il futuro della radio.

In apertura Rosario Donato, alla domanda provocatoria su come si fa a mediare fra i maggiori competitor del comparto, ha risposto si tratta di “competizione sana, funzionale a rappresentare le istanze di tutti in un’ottica di sistema“.

Annamaria Genzano (RTL 102.5) ha illustrato le maggiori sfide condivise: la generale difesa della radio nell’ambiente digitale e del suo “capitale reputazionale“, servizio di interesse generale, offerto da editori responsabili e che sono anche proprietari delle reti (a differenza degli OTT); la transizione al DAB, su cui le emittenti hanno investito nonostante un’attesa di 21 anni per la pianificazione delle frequenze; e la presenza della radio su tutti gli apparati smart, con l’adeguata prominence e discoverability.

Massimiliano Montefusco (RDS) ha parlato del futuro intravisto al recente Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas. Il tema fondamentale è quello della discoverability, soprattutto per l’ascolto in mobilità (oltre il 70% del totale), anche alla luce della crescente implementazione di Chat GPT sugli smart speaker (e i cruscotti digitali delle auto), implementazione che rischia di bypassare anche tutte le declinazioni online delle radio (es. APP); e poi la “screenificazione” dei contenuti radio. E quindi la necessità di lavorare sul futuro ibrido della radio – FM, DAB, IP – che offra una accessibilità “fluida” lato utente (che deve poter accedere al segnale di migliore qualità senza soluzione di continuità,) e una usability trasparente della gestione dei dati e della pubblicità generati dall’ascolto, lato emittente.

Fausto Amorese (Radio24) ha parlato della sfida di fare una radio solo parlata (7% musica) e per le imprese, che significa offrire contenuti “per creare tessuti editoriali” e occasioni di pubblicità e marketing per le imprese che possono rivolgersi a un pubblico qualificato.

In chiusura Marco Lanzarone (Rai Radio), ha parlato della diversificazione dei contenuti come plus e elemento strategico non solo per raggiungere più target, nello sviluppo e la produzione dell’offertai, che deve essere fluida e multipiattaforma. Ossia continuare a fare contenuti che piacciano al pubblico pensandoli ab origine per le varie declinazioni, lineare, on demand, social, promo.

Il caleidoscopio offerto dal panel dedicato di CRTV ha seguito molti appuntamenti di interesse con voci, tecnici ed esperti della radio.

Fra gli altri interventi si segnala quello di Federico Silvestri che, in qualità di Presidente di Tavolo Editori Radio – TER, ha accennato all’assunzione di responsabilità degli editori che hanno creato TER, a suo tempo nel momento della crisi di Audiradio, per tornare a fornire dati di settore nell’incapacità di creare un nuovo JIC; e ha raccontato su cosa sta lavorando ora TER, con l’obiettivo di mettere a terra il nuovo JIC, appunto, entro fine anno, e una rilevazione con metriche “aggiornate” e adatte a rappresentare fedelmente le nuove modalità di consumo (es. la rilevazione dell’ascolto in cuffia e nei locali pubblici è problematico per i meter) e “democraticamente” (pluralità di marchi, nazionali e locali FM e DAB).

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