Aumenta la granularità della regolamentazione attraverso l’introduzione di un nuovo mercato relativo alle piattaforme digitali e una nuova segmentazione dei mercati esistenti.
Con Delibera 251/25/CONS, L’AgCom ha pubblicato gli esiti della consultazione pubblica relativa all’individuazione dei singoli mercati che compongono il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) ai sensi del Testo Unico deiSservizi Media Audiovisivi (TUSMA, articolo 51) e avviata con delibera n. 97/24/CONS nell’aprile 2024 e in recepimento delle nuove norme dello Europen Media Freedom Act (EMFA).
Il provvedimento, definendo l’ambito soggettivo delle attività economiche che compongono il Sistema risponde all’esigenza di trasparenza e conoscibilità del mercato. La principale novità è la riformulazione e l’aggiornamento dei mercati per tenere conto dell’evoluzione tecnologica e della crescente importanza delle piattaforme online: sono 14 i mercati che comporranno il SIC, rispetto rispetto agli attuali 13:
- Stampa quotidiana nazionale
- Stampa quotidiana locale
- Stampa periodica nazionale
- Agenzie di stampa
- Radio e servizi di media radiofonici (lineari e non lineari)
- Servizi di media audiovisivi nazionali in chiaro (lineari e non lineari)
- Servizi di media audiovisivi nazionali a pagamento
- Servizi media audiovisivi locali
- Raccolta pubblicitaria cinematografica
- Raccolta pubblicitaria esterna
- Video sharing platform
- Motori di ricerca online
- Social network
- Servizi di intermediazione pubblicitaria online (ad tech)
La nuova valorizzazione annuale si applicherà “a partire dalla chiusura contabile 2026”. Come in precedenza, sono prese in considerazione sia le attività economiche direttamente riconducibili alla fornitura di contenuti caratterizzati da responsabilità editoriale, sia quelle che, determinando l’accesso ai servizi di media o competendo con questi per gli investimenti pubblicitari, finanziano indirettamente il pluralismo, concorrendo alla formazione dell’opinione pubblica. La norma si applica a tutti i ricavi realizzati in Italia , anche da imprese estere , poiché essi incidono sulle risorse del sistema mediatico nazionale. La segmentazione, soprattutto del mercato pubblicitario online risponde all’esigenza di posizioni di potere detenute nei singoli segmenti.
Il TUSMA stabilisce alcuni limiti sui ricavi delle aziende comprese nel SIC – confermata la soglia del 20% generale su tutto il Sistema (finora mai raggiunta ) che fa scattare il campanello d’ allarme cui si aggiunge anche l ‘ analisi per singolo mercato (soglia del 50%), nonché anche altri limiti, per esempio quello sulla presenza crossmediale ( 8% di ricavi del Sic e partecipazione in quotidiani). Il superamento di tali soglie rappresentando un” indice sintomatico di una posizione di significativo potere di mercato potenzialmente lesiva del pluralismo”, richiede specifici obblighi di compliance, l’avvio di un’istruttoria e, se necessario, l’adozione di misure correttive.
Il provvedimento tiene conto anche dell ‘EMFA (si veda), che rafforzando il quadro europeo per la libertà e il pluralismo dei media richiede di monitorare le concentrazioni con una valutazione distinta da quella del diritto della concorrenza in capo all ‘Antitrust.
Link alla delibera
Link all’allegato A, con il dettaglio dei singoli mercati

