Antonio Marano alla presentazione dell’Annuario della Televisione 2025: qualità dell’offerta, responsabilità editoriale e sostegno politico contro gli squilibri del mercato digitale.
La specificità del mercato televisivo italiano, che rende la nostra televisione più resiliente rispetto ad altri Paesi europei; l’appello alla politica a sostegno degli editori nazionali, in un contesto in cui alcuni operatori sfruttano contenuti altrui senza sottostare alle stesse regole; e la sfida rappresentata dall’intelligenza artificiale: sono questi i temi al centro dell’intervento di Antonio Marano, Presidente di CRTV, alla presentazione dell’Annuario della Televisione 2025 – “Le sfide dello Streamcasting”, tenutasi il 2 dicembre a Milano. L’annuario è realizzato da CeRTA – Centro di Ricerca sulla Televisione e i Media Audiovisivi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Auditel, APA, Adjinn, Comscore, Confindustria Radio Televisioni, eMedia, Ipsos, Nielsen, Sensemakers, UPA e con il patrocinio di AGCOM. CRTV ha contribuito, per il terzo anno consecutivo, con un capitolo dedicato all’evoluzione dell’offerta televisiva in Italia, basato sulle elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Radio Televisioni.
La “resilienza” della TV italiana. Secondo i dati elaborati da CeRTA, la televisione mantiene un ruolo centrale nella vita degli italiani: 19,6 milioni di persone guardano la TV ogni sera nel prime time e 8,7 milioni nell’intero giorno medio. Dati che confermano la “resilienza” del sistema televisivo nazionale, un unicum nel panorama europeo, oggi alle prese con le trasformazioni introdotte dallo “streamcasting”. È da questa resilienza che ha preso avvio il workshop dedicato alla presentazione dell’Annuario 2025, con l’intervento del Presidente Marano.
Alla domanda del Prof. Scaglioni, che chiedeva se la caratteristica distintiva della resilienza italiana fosse legata ai 250 canali gratuiti accessibili nel nostro Paese – come documentato nel contributo CRTV – Marano ha risposto: “Non si tratta tanto, e non solo, di quantità, che comunque è indice di varietà, capillarità e pluralismo dell’offerta, ma anche di qualità, che è a tutela del cittadino. Gli editori televisivi si rivolgono infatti al cittadino prima che al consumatore, in una logica di sistema Paese, sistema di valori e modello produttivo”. Il Presidente ha inoltre evidenziato come, in altri Paesi europei, manchino sulla TV gratuita quelle che definisce “killer app”, come gli eventi di grande richiamo: “L’Italia mantiene un alto valore dell’offerta lineare gratuita, e questo si riflette sugli ascolti.”
Il confronto con gli OTT e l’appello alla politica. Marano ha poi affrontato il nodo del nuovo contesto competitivo, ricordando che “i broadcaster non si tirano indietro” e innovano nella produzione, nel monitoraggio degli ascolti, nei format e nella distribuzione multimediale, “sempre in un’ottica di responsabilità editoriale”. Ha richiamato il comunicato congiunto con FIEG e AIE sul valore degli editori e sulla necessità di un sostegno politico forte per garantire la sopravvivenza delle imprese editoriali in un mercato dove si confrontano con operatori globali che sfruttano contenuti altrui senza remunerarli e senza sostenere i costi della distribuzione. La metafora utilizzata è quella dell’autostrada: “Ci sono soggetti che pagano pedaggi e carburante, e altri che non pagano affatto. Si pensi alla limitatissima occupazione generata dagli OTT in Italia, a fronte di ricavi pubblicitari e dallo sfruttamento dei dati enormi.”“È un tema di mercato, regole ed equa concorrenza. Ma è anche – e soprattutto – un tema di libertà di informazione, ai sensi dell’art. 21 della Costituzione”, ha aggiunto Marano, sottolineando il ruolo centrale della responsabilità editoriale, che comprende professionalità giornalistiche, remunerazione del copyright, occupazione e produzione sul territorio.
Identità del sistema televisivo e rapporto con i pubblici. Marano ha ricordato le sue origini professionali nella TV locale degli anni ’70: “È stata l’emittenza privata locale, poi diventata anche nazionale, a creare il mercato televisivo italiano. È questa identità che dobbiamo tutelare.” Ha poi osservato come la fruizione dei contenuti sia oggi altamente differenziata per fasce generazionali: “Dimmi che device usi e ti dirò quanti anni hai. Le piattaforme usano i contenuti per raggiungere pubblici profilati; gli editori, invece, partono da una propria identità e da una responsabilità verso il pubblico e l’intera filiera audiovisiva.”
Il ruolo dell’IA e il tema della ‘prominence’. Sul fronte dell’intelligenza artificiale, Marano ha rivendicato l’uso consapevole e responsabile che le emittenti stanno sperimentando, dove l’elemento umano rimane centrale. In chiusura, ha affrontato il tema della prominence, definendolo “una partita importante”: “Non bisogna lasciare indietro nessuno. Non è solo il consumatore che vale.”
Il contributo di Confindustria Radio Televisioni All’Annuario della TV 2025, una mappatura dell’offerta televisiva in Italia, quest’anno comprende anche una parte dedicata alle televisioni locali, è firmato dal Direttore Generale Rosario A. Donato. L’analisi, si basa sul database creato dall’Ufficio Studi di Confindustria Radio Televisioni, responsabile Andrea Veronese. Link al PDF del capitolo CRTV.


