DIE, fondo editoria, contributo spese innovazioni tecnologiche

Editoria

Condividi l'articolo

Pubblicati gli elenchi dei beneficiari e i relativi importi per l’anno 2023. È stato emanato in data 3 luglio 2025 il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria che approva l’elenco delle imprese del settore radiotelevisivo cui sono riconosciuti i contributi previsti dall’articolo 6 del D.P.C.M. 10 agosto 2023 (spese per investimenti tecnologie innovative) e disciplinati dall’articolo 3 del decreto del 4 luglio 2024.

Per il settore radiotelevisivo (possono infatti beneficiare del contributo anche le imprese editrici di quotidiani e periodici e le agenzie di stampa) le risorse previste sono attribuite per i soggetti di seguito indicati:

a) fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) nazionali titolari di Logical Channel Numbers (LCN), con esclusione dei soggetti a partecipazione pubblica e dei soggetti titolari di LCN destinati esclusivamente alla diffusione di programma di televendite;

b) fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) operanti in ambito locale che abbiano avuto accesso alla capacità trasmissiva nelle Aree tecniche di cui alla Delibera AGCOM/19/39/CONS;

c) titolari di concessioni radiofoniche, dei fornitori di contenuti radiofonici digitali e dei consorzi di imprese editoriali operanti in tecnica DAB, previsti dalla Delibera AGCOM 664/09/CONS.

Il contributo, a fondo perduto,  è destinato alle imprese che abbiano effettuato investimenti in tecnologie innovative per l’adeguamento e l’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture e dei processi produttivi, finalizzati al miglioramento della qualità dei contenuti e della loro fruizione da parte dell’utenza. Ed è concesso sotto forma di rimborso, in misura pari al 70 per cento, delle spese sostenute e documentate per la realizzazione degli investimenti realizzati nell’anno 2023 e dichiarati in domanda.

I contributi saranno erogati, al netto della ritenuta IRES, mediante accredito sui conti correnti dei beneficiari indicati nelle domande di accesso all’agevolazione.

Articoli correlati