Strategia per il Mercato unico europeo, semplificazione e digitalizzazione per le imprese. La Commissione europea ha presentato la strategia per il mercato unico, ossia azioni per ridurre gli ostacoli esistenti a commercio e investimenti all’interno dell’UE, aiutare le Pmi a operare e a far crescere le loro attività, alleggerendola burocrazia e dando impulso alla digitalizzazione. Nell’ambito dell’impegno a ridurre gli oneri normativi e amministrativi per le imprese, la Commissione ha pubblicato anche un quarto pacchetto omnibus di semplificazione. Le misure, secondo la Commissione tagliano 400 milioni di euro di costi amministrativi annuali per le imprese.
Le aziende tra i 250 e i 750 dipendenti diventano “small mid-caps. Nell’ambito della strategia per il Mercato Unico la Commissione ha introdotto una nuova definizione di piccole imprese a media (small mid-cap companies, Smc), estendendo a queste ultime alcuni dei benefici concessi alle Pmi. Con la nuova categoria, le misure mirano ad alleggerire obblighi di conformità, e incentivare le Pmi a crescere, digitalizzando i processi normativi e riducendo la burocrazia. Quando le Pmi superano i 250 dipendenti, secondo le norme attuali diventano grandi imprese e si trovano ad affrontare un forte aumento degli obblighi di conformità. La Commissione identifica una nuova categoria di società, le small mid-caps (Smc), ossia le società con meno di 750 dipendenti e con un fatturato fino a 150 milioni di euro o un attivo totale fino a 129 milioni di euro. Queste mid-cap – quasi 38.000 società nell’UE – accederanno per la prima volta ad alcuni benefici esistenti per le Pmi, come deroghe specifiche nell’ambito del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) o regole semplificate, come le norme sui prospetti che rendono la quotazione delle Smc sul mercato azionario più semplice e meno costosa. Obiettivo della Commissione di ridurre i costi amministrativi del 25% in generale e del 35% per le Pmi entro la fine del mandato. La strategia proporrà un “Id Pmi”, strumento online per verificare lo status di Pmi.
Impegni di Microsoft per aprire Teams alla concorrenza, consultazione. Osservazioni sugli impegni proposti da Microsoft per risolvere i problemi di concorrenza legati al fatto che il suo prodotto di comunicazione e collaborazione Teams è legato alle sue applicazioni di produttività incluse nelle suite per le aziende Office 365 e Microsoft 365, come Microsoft Word e Microsoft Outlook: l’invito della Commissione europea è stato aperto il 16 maggio. In base agli impegni proposti, Microsoft renderebbe disponibili versioni di queste suite senza Teams e a prezzo ridotto; consentirebbe ai clienti di passare a suite senza Teams, anche nell’ambito dei contratti esistenti; offrirebbe ai concorrenti di Teams una maggiore interoperabilità con altri prodotti Microsoft; consentirebbe ai clienti di spostare i propri dati da Teams per facilitare l’utilizzo di soluzioni concorrenti. A seguito dell’avvio di un’indagine formale nel luglio 2023, la Commissione ha riscontrato in via preliminare (i) che Microsoft detiene una posizione dominante a livello mondiale nel mercato delle applicazioni di produttività Software-as-a-service( software ospitato su un’infrastruttura cloud a scelta del fornitore per uso professionale); e che almeno dall’aprile 2019, Microsoft ha abbinato Teams alle sue principali applicazioni di produttività Saas, in violazione dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (Tfeu) e dell’articolo 54 dell’Accordo sullo spazio economico europeo (See). Così facendo, Microsoft ha limitato la concorrenza sul mercato dei prodotti di comunicazione e collaborazione unificati, concedendo a Teams un vantaggio competitivo in termini di distribuzione ,vantaggio aumentato dalle limitazioni di interoperabilità tra i concorrenti di Teams e le offerte di Microsoft, ha obiettato la Commissione. La Commissione invita tutte le parti interessate a presentare le loro opinioni entro un mese dalla pubblicazione di una sintesi degli impegni proposti nella Gazzetta ufficiale dell’UE ( il testo completo degli impegni sarà disponibile sul sito web della Commissione dedicato alla concorrenza). Link alla nota stampa
DSA, la Commissione conferma la violazione da parte di TikTok (conclusioni preliminari). La Commissione ha informato TikTok del suo parere preliminare secondo cui l’azienda non rispetta l’obbligo di pubblicare un archivio di pubblicità previsto dal Digital services act (Dsa). Tale archivio è fondamentale per i ricercatori e la società civile al fine di individuare le pubblicità truffa, le campagne ibride di minaccia, nonché le operazioni di informazione coordinate e le pubblicità false, anche nel contesto delle elezioni. In particolare, ha riscontrato la Commissione, Tiktok non fornisce le informazioni necessarie sul contenuto degli annunci, sugli utenti destinatari degli annunci e su chi ha pagato per gli annunci. Inoltre, l’archivio di annunci di TikTok non consente al pubblico di effettuare una ricerca completa ci sulla base di queste informazioni, limitando così l’utilità dello strumento. Con l’invio delle conclusioni preliminari, la Commissione informa Tiktok del suo parere preliminare sulla violazione della Dsa. Ciò non pregiudica l’esito dell’indagine. Tiktok ha ora la possibilità di esercitare i propri diritti di difesa. Parallelamente, verrà consultato il Comitato europeo per i servizi digitali. Se i pareri preliminari della Commissione dovessero essere confermati in ultima analisi, la Commissione può emettere una decisione di non conformità, che può far scattare un’ammenda fino al 6% del fatturato mondiale totale annuo del fornitore, nonché un periodo di supervisione. La Commissione può anche imporre penalità periodiche per costringere una piattaforma a conformarsi. Link alla nota stampa
Consultazione pubblica sulla nuova Agenda dei consumatori 2025-2030. La Commissione europea ha avviato il 19 maggio una consultazione pubblica sulla nuova Agenda dei consumatori 2025-2030, Agenda che mira a rafforzare la protezione e il benessere dei consumatori e a promuovere condizioni di parità per le imprese. La consultazione, aperta fino all’11 agosto 2025, invita cittadini, autorità pubbliche e parti interessate a condividere le loro idee su come rafforzare ulteriormente la protezione dei consumatori nell’UE. Nella consultazione c’è una parte riferita all’ equità digitale (digital fairness). Di digitale con accento sulla protezione dei consumatori più giovani si è parlato oggi nel contesto del Vertice europeo dei consumatori 2025 a Bruxelles.
DMA, workshop sulle misure di conformità proposte dalle big tech. a Commissione europea condurrà dei workshop tecnici con terze parti per raccogliere feedback sulle misure di conformità implementate da Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft in relazione al Digital Markets Act (DMA). I workshop si concentreranno sulle misure di conformità comunicate a marzo 2025, con particolare attenzione alle modifiche apportate da marzo 2024. Queste le date: Microsoft: 20 giugno 2025; Amazon: 23 giugno 2025; Apple: 30 giugno 2025; Alphabet: 1 luglio 2025; ByteDance: 2 luglio 2025; Meta: 3 July 2025. Link alla lista dei workshop, inclusivi di informazioni di contesto e registrazioni (NB, queste ultime si chiudono con ampio anticipo).
Fonti : AER, Confindustria, Commissione UE