L’incontro dedicato ai diritti della Milano Music Week 2024. Radio e TV continuano a essere strumenti fondamentali per la diffusione e il consumo di musica, nonché centrali per la remunerazione degli artisti. I punti critici della gestione della diffusione dei contenuti nell’ambiente digitale – moltiplicazione deli brand tematici e delle piattaforme da parte delle emittenti, problemi gestionali a valle dell’introduzione della liberalizzazione delle collecting e il problema di rendere equa e trasparente la remunerazione degli artisti da parte della grandi piattaforme online – sono stati al centro del dibattito del panel “Old but gold: la musica in radio e tv” organizzato da Nuovo Imaie durante la Milano Music Week, il 19 novembre. Per Confindustria Radio Televisioni, il Direttore Generale Rosario Alfredo Donato ha affiancato Anna Maria Genzano (RTL 102.5), Stefano Longhini (RTI SpA Mediaset Group) nel confronto con Andrea Miccichè, (Nuovo Imaie), moderatore dell’evento Davide Poliani (Rockol).
Rosario Donato, Direttore generale Confindustria Radio Televisioni, ha parlato della centralità degli utilizzatori radiotelevisivi per la musica in Italia, per la molteplicità di marchi distributivi e la stabilità dei contributi garantita agli aventi diritto, attraverso accordi e negoziazioni, pur nell’incertezza del quadro normativo. Al riguardo CRTV ha spesso giocato un ruolo di mediazione, creando un tavolo di confronto fra utilizzatori e collecting.
Anna Maria Genzano ha posto l’accento sulla maggiore articolazione dei diritti nell’attività delle radio: da un lato l’evoluzione digitale ha moltiplicato i brand (es. radio tematiche), le piattaforme e le occasioni di fruizione dei contenuti rendendo più complessa la gestione dei diritti e la creazione di contenuti – RTL per es. è passata da una sola rendicontazione a ben nove, con un conseguente adattamento delle strutture per garantire maggiore precisione nel lavoro. Inoltre, il panorama delle collecting, a valle della liberalizzazione operata, amplia ulteriormente la complessità gestionale.
Stefano Longhini si è concentrato inizialmente sull’importanza di garantire l’equo compenso e la remunerazione degli artisti del settore musicale anche da parte delle grandi piattaforme digitali. Gli utilizzatori radiotelevisivi hanno un sistema strutturato di accordi, anche i grandi operatori digitali devono contribuire in modo equo, garantire parità di trattamento, rispetto delle regole e compensi adeguati agli autori, come dimostra il caso Meta-SIAE. Ha quindi messo l’accento sugli effetti della liberalizzazione e l’introduzione di nuove collecting, che hanno soppiantato il sistema monopolistico, ma hanno aggiunto complessità (un esempio per tutti la gestione degli apolidi) creando molta confusione a livello di referenti, rappresentanza effettiva degli artisti, rendicontazione. La soluzione della banca dati/sportello unico può rendere la trattativa più chiara e pulita, con parti ben definite.
Andrea Miccichè, ha confermato la difficoltà oggettiva che la disciplina giuridica non ha considerato, ossia che parcellizzando le tariffe e le banche dati con la liberalizzazione, si sono aperte trattative separate con esiti contraddittori. Sul tema della banca unica ha accennato a una valutazione dei costi e dei benefici – in fase di avvio i primi, a regime i secondi – che potrebbe portare a rendicontazioni (e remunerazioni) rapide ed efficienti a vantaggio di tutta la filiera. L’auspicio è per un quadro competitivo chiaro, con le regole e, soprattutto, le leggi necessarie in materia, per sbloccare il potenziale del settore.
 
				 
															


