Auditel, relazione annuale 2024, i dati

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Nella stagione televisiva 2022-2023 i broadcaster italiani crescono nella Total Audience (+1,4% rispetto alla stagione precedente) e raggiungono giornalmente oltre il 90% dei telespettatori e l’82,3% del totale del tempo dedicato alla visione Tv anche grazie all’ascolto incrementale generato dagli schermi digitali (+ 20,3% le visualizzazioni e + 25,1% in termini di tempo speso). Sono i dati della Ricerca di base Auditel, illustrata dal presidente Imperiali al Parlamento. 

Il piccolo schermo diventa sempre più grande“, rileva il rapporto. Gli schermi casalinghi sono sempre più grandi (i 55 polllici sono sempre più comuni nelle abitazioni) e  connessi (in Italia ci sono oggi 120 milioni di schermi digitali, di cui 97milioni connessi.) ma anche sempre più piccoli e mobili (smartphone, tablet, Pc): dal rapporto Auditel-Censis presentato lo scorso novembre i device attraverso i quali si fruisce di contenuti TV  sono cresciuti di oltre il 2% nell’ultimo anno e di circa il 10 % dal 2017 a oggi, per un media di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per individuo. Secondo tale rapporto c’è anche stato il superamento nelle case degli italiani, ci sono 21 milioni di Smart Tv e 20 milioni e mezzo di televisori tradizionali. Negli ultimi sette anni le Smart Tv sono triplicate, passando da poco più di 7 a 21 milioni.

 La tv non è più il focolare domestico: le visioni sono sempre più individuali, personalizzate, mobili, ma l’on demand non è solo piattaforme: “la tv italiana si è adattata e dalla scelta intermediata attraverso la griglia del palinsesto (“l’orologio sociale del Paese) è passata a quella disintermediata, 24 ore su 24, del catalogo on demand”

La più resiliente del continente. Parla di “intelligenza editoriale della Tv italiana” il Rapporto Auditel nel creare maggiore varietà e qualità dell’offerta: «la Tv italiana, grazie anche all’adozione precoce e alla rapida diffusione del digitale terrestre e dell’alta definizione, si è adattata prontamente alla nuova realtà, rimanendo, sempre, centrale nella nostra società; contribuendo, sempre, alla modernizzazione del Paese; trasformandosi, gradualmente, da mezzo classico, a carattere diffusivo, a media digitale, prevalentemente interattivo. La concorrenza è cresciuta in maniera esponenziale: alle 7 storiche emittenti pubbliche e private se ne sono aggiunte ben 373, per un totale di 380 canali TV oggi rilevati da Auditel“. E’ cresciuta anche la concorrenza esterna: “oggi sul mercato globale dello streaming – che vale 154 miliardi di dollari – operano 27 diverse piattaforme. Nel 2012 c’era solo Netflix“.

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