Relazione annuale Auditel 2024, il JIC come modello di regolazione

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La TV compie 70 anni, Auditel 40: la total audience misura la resilienza della tv italiana nel contesto digitale e connesso, il modello JIC si proietta oltre la governance come meccanismo di autoregolazione, di tutela della concorrenza, della protezione dei dati, della loro trasparenza e verificabilità, del pluralismo, dell’equo compenso, dell’erogazione dei fondi pubblici.

70 anni e non sentirli: la relazione annuale di Auditel è l’occasione per fare una riflessione sul ruolo del mezzo e del mercato televisivo. Quest’anno, come suggerisce il titolo “70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale” l’appuntamento ha unito alle celebrazioni del percorso evolutivo della tv fino ad oggi alcune importanti consapevolezze e una visione del futuro. Ci riferiamo alla “resilienza” della televisione in ambiente digitale, come testimoniato dalla total audience Auditel: il monitoraggio, ormai a regime, registra un aumento degli ascolti ad essa riconducibili, +1,4% nella stagione 2022-2023 rispetto alla precedente, raggiungendo oltre il 90% dei telespettatori. Ci riferiamo all’innovazione introdotta nel monitoraggio, che documenta i fruitori di contenuti audiovisivi (total audience) e pubblicitari (Codice Univoco Spot Video – CUSV) sui vecchi e nuovi schermi digitali – oramai oltre 120 milioni, fra tv tradizionali, smart, e device connessi di vario tipo (smartphone, tablet, pc,  game console), come certificato dalla recente indagine Auditel Censis con una metodologia all’avanguardia (superpanel, indagine censuaria e campionaria, strumenti di IA). Elementi che testimoniano una visione – ossia progettazione e anticipazione – nel percorso evolutivo, ma anche  nella scelta della governance dell’organismo che rileva gli ascolti sugli schermi televisivi e i device digitali, che si rivela modello vincente e replicabile. La Joint Industry Committee, ossia la condivisione – di standard, regole, metodologie, percorsi evolutivi, dati  fra tutti gli operatori di mercato (broadcaster, centri media, concessionarie, utenti pubblicitari) in un’ottica di trasparenza, controlli incrociati, co-responsabilità – è una certificazione e una garanzia per il pubblico, per l’industria e anche per la politica, come testimoniato dagli interventi istituzionali che hanno accompagnato la relazione. È inoltre un modello replicabile, per la radio (richiesta Agcom e percorso intrapreso da TER), ma anche per altri mezzi (il progetto del coordinamento di tutte le “Audi” in Audicom), altri Paesi (è allo studio l’adozione del JIC negli USA), e ambienti, come il digital online. È  anche un progetto normativo, a valle delle prime implementazioni della leggi di sistema europee – DMA, DSA, AI Act, EMFA, in quest’ultimo, in particolare norme specifica sulla trasparenza e l’imparzialità dei sistemi di misurazione dell’ audience e la necessaria preminenza degli organismi di autoregolazione dell’ industria. In definitiva la celebrazione di questi primi 40 anni del mercato televisivo misurato da Auditel è l’occasione per confermare l’acquisita consapevolezza che una autoregolazione affinché sia efficace deve essere condivisa da tutti gli operatori e i portatori di interessi (stakeholder). È una consapevolezza maturata e sviluppata nel settore radiotelevisivo da tempo, e applicata anche in ambiti più ampi (come ad es. il Codice Media e Minori), che oggi acquista nuova forza e sostanzia l’auspicio che la autoregolazione in ambiente digitale e connesso non sia adozione di codici proprietari imposti da pochi grandi operatori ma sia volta ad attuare un effettivo level playing field. È questo il messaggio politico più forte emerso dai commenti alla relazione, un messaggio trasversale a tutti gli interventi.

Nel saluto iniziale la Anna Ascani,  vicepresidente della Camera, afferma che “l’avvento di nuovi attori è inevitabile, ma può essere virtuoso in sistema di regole, che la UE sta intervenendo con un quadro di “diritto pubblico digitale” (le norme sopra citate, ndr) perché “l’autoregolazione,  non può essere quella di un unico soggetto per quanto grande esso sia e per quanto in passato sia riuscito a imporre le sue regole, l’autoregolazione deve essere quella dell’ ecosistema di tutti gli attori di mercato”, aggiungendo che “avere una rappresentazione veritiera corretta e imparziale dell’ audience non è solamente funzionale alla corretta allocazione delle risorse economiche per il business, ma anche imprescindibile ausilio al decisore politico non solo sulla allocazione dei sussidi pubblici ma soprattutto per la comprensione dei fenomeni sociali e mediatici e quindi nel conoscere per deliberare”.

Indica i dati come simbolo e fattore interpretativo della realtà, e parla della concorrenza senza regole dei grandi operatori globali nel settore media, sull’informazione e l’accesso alle risorse, come una minaccia Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera che afferma che “i sistemi di misurazione rappresentano un meccanismo di tutela del pluralismo”. Mollicone parla di fondamentale normativa discendente dell’UE, facendo riferimento al MFA: “gli OTT auto-misurano la propria audience, ‘il sonno della misurazione rischia di generare nuovi mostri”.  E ricorda come l’articolo 23 dell’MFA  disciplina i sistemi e le metodologie di misurazione dell’ audience utilizzati dagli operatori del mercato “affinché essi rispettino i principi di trasparenza, imparzialità, proporzionalità inclusività, non discriminazione e verificabilità”. Mollicone accenna anche all’importanza di un meccanismo certificato di misurazione dei contatti anche a livello di determinazione dell’equo compenso.

Nel messaggio del ministro per le imprese del made in Italy Adolfo Urso dichiara che “l’ approdo al digitale richiede un costante aggiornamento degli strumenti normativi di settore in modo da fornire gli strumenti più adatti alle esigenze di mercato in rapida evoluzione e contestualmente tutelare gli utenti” ed aggiunge: “Il pacchetto europeo sui servizi digitali compone il nostro perimetro di riferimento, un quadro regolamentare in cui dobbiamo di comprendere anche il processo di aggiornamento del Tusma e del Codice delle comunicazioni elettroniche e la prossima riforma del codice di autoregolamentazione media e minori. Il processo di aggiornamento interessa anche il contratto di servizio in cui viene dato rilievo ad ambiti quali la promozione dell’ alfabetizzazione digitale del pubblico, il processo di trasformazione Media Company della concessionaria grazie allo sviluppo di contenuti multipiattaforma fino alla promozione del made in Italy e sostegno all’industria dell’ audiovisivo nazionale in termini di investimenti introduzioni e in tecnologia trasmissiva”

Per Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, “la parte più strategica all’interno della Relazione Auditel è il tema della creazione di un campo di gioco comune che abbia regole certe e sicure per tutti, sia a livello nazionale che internazionale. Siamo di nuovo in presenza di una rivoluzione del sistema dei media che fa riferimento alle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale. Il recente passato” – evidenzia – “può insegnarci molto, perché abbiamo faticosamente capito che la distribuzione di un contenuto può superare l’importanza di produrlo. Infatti, nel nostro fragilissimo mondo dell’informazione sta avvenendo l’abbassamento della qualità del contenuto perché al centro del processo non ci sono più la creazione e la creatività in ambito giornalistico, ma la distribuzione. Ogni innovazione deve essere accompagnata da un sistema di regole che non deve frenare il suo sviluppo, ma consentire una crescita basata sulla capacità dell’uomo di produrre benessere”.

Più tecnico, sugli interventi regolativi del sistema rispetto alla misurazione degli ascolti televisivi (e oltre), l’intervento di Giacomo Lasorella, Presidente AGCom, che  rispetto al passato ricorda come AGCom abbia adottato il primo provvedimento di carattere generale in materia di indici d’ ascolto nel lontano 2006, per poi intervenire più di recente, nel 2021, rivolgendo al mercato una serie di indicazioni programmatiche “peraltro conformi ai più elevati standard internazionali europei e statunitensi che avevano l’obiettivo di razionalizzare il sistema delle Audi” (quest’ultimo processo ancora in corso, ndr); e incoraggiando  nella sua qualità di regolatore del settore a promuovere questo approccio e questa organizzazione “nell’ ottica di assicurare uno sviluppo equilibrato del sistema”.  Riguardo alla consultazione pubblica avviata nel 2022 e  conclusa l’ anno passato al fine di approfondire gli aspetti legati alla governance e agli organi amministrativi del JIC, Lasorella ricorda come una delle dimensioni indagate nel corso della consultazione sia stata la modalità di inclusione dei nuovi soggetti (es. DAZN). Per concludere infine sull’intervento in materia dello European Media Freedom Act (EMFA),  dove nel testo definitivo risultano ulteriormente rafforzate le previsioni relative alla trasparenza, viene previsto che venga incluso tra i principi che i sistemi di misurazione dovranno garantire il fondamentale principio di comparabilità prevedendo inoltre che le misurazioni siano armoniche rispetto ai meccanismi di autoregolamentazione adottate nelle industrie dei media.

Link al video integrale dell’evento presso la Camera dei Deputati

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