CRTV interviene al Comitato economico e sociale europeo (CESE)

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Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale delle Imprese Radiotelevisive Private Piero Manera e il responsabile Servizi alle PMI Josè M. Casas hanno partecipato, in rappresentanza di Confindustria Radio Televisioni, ad una riunione del Comitato economico e sociale (CESE). Tema dell’incontro, la libertà di espressione e la libertà dei media.

Il CESE è un organo consultivo dell’UE che comprende rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e di altri gruppi di interesse. Formula pareri su questioni riguardanti l’UE per la Commissione Europea, il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo, fungendo da ponte tra le istituzioni decisionali dell’UE e i cittadini dell’Unione.

Nel suo intervento Piero Manera ha ricordato che il rinnovo con le OO.SS. dei lavoratori del CCNL per i dipendenti di imprese multimediali e multipiattaforma di settore da parte di Confindustria Radio Televisioni si è posto l’obbiettivo di far emergere e includere tutto lo scenario di produzione audiovisiva ben oltre la televisione, al fine di inquadrarlo in un sistema di regole a tutela sia dei lavoratori che degli imprenditori o editori di ogni piattaforma  per avere dignità di prodotto, professionalità e limitare le azioni di dumping e lavoro nero.  “Ciò rappresenta un primo passo, ha proseguito Manera, per eliminare la precarietà l’incertezza e la discontinuità del lavoro svolto in Italia per le varie piattaforme multimediali”. Venendo al tema della riunione, come peraltro espresso da Confindustria Radio televisioni in Agcom al tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali, Manera ha proseguito sottolineando come il nuovo sistema digitale e connesso abbia alterato il modello informativo tradizionale, riducendo i cicli di produzione e di verifica delle notizie, abbassando le barriere d’ingresso nella creazione e condivisione dei  social, senza fornire garanzie e tutela agli operatori esistenti a ai consumatori, e  in mancanza di adeguati controlli, contribuendo a dare origine alle Fake News.

Manera ha inoltre ricordato che i media tradizionali radio, televisione e carta stampata, oltre a contribuire pienamente alla libertà di espressione ed alla libera circolazione delle idee nella diffusione dell’informazione, debbono rispettare nell’attività di raccolta e comunicazione delle notizie tre requisiti importanti: la verità, l’interesse pubblico e la continenza delle espressioni in osservanza delle norme sulla riservatezza delle persone e di quelle deontologiche per i giornalisti. Tutto ciò non è sempre riscontrabile nell’ attività on line che spesso rappresenta una sorta di anarchia dell’informazione, del giornalismo dilettantesco e delle notizie confezionate dall’intelligenza artificiale. Concludendo, Piero Manera ha sottolineato che per contrastare tale fenomeno occorre portare i social network e tutti gli OTT a condividere le stesse regole dei media tradizionali in quanto tutto quello che è diffuso in rete deve essere soggetto al principio della verità; mentre ciò che è accertato come non vero, fermo il diritto d’opinione, deve essere considerato come non avente cittadinanza all’interno del sistema delle informazioni.

 

 

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