Collecting, audizione sul disegno di legge per la banca dati unica 

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CRTV: trasparenza e sostenibilità per completare la liberalizzazione del settore. È questo, in sintesi, il messaggio veicolato da CRTV nell’ambito dell’ audizione presso la 7° commissione (Cultura) del Senato sul  ddl n. 1190 (Banche dati per le opere audiovisive e per i fonogrammi). All’audizione hanno partecipato per Confindustria Radio Televisioni il Direttore Generale Rosario Alfredo Donato, accompagnato da Annamaria La Cesa, Normativa e Regolamentare,  in presenza, e Anna Maria Genzano, Responsabile della Commissione Radio, da remoto.

Il disegno di legge è il tassello mancante della liberalizzazione operata a valle del recepimento della Direttiva Barnier” ha detto il Direttore Donato “CRTV vede con favore la creazione di una Banca Dati Unica delle opere audiovisive e dei fonogrammi per far sì che gli utilizzatori possano corrispondere un compenso equo e proporzionato gli artisti interpreti ed esecutori, che sono una risorsa fondamentale per il settore radiotelevisivo. L’Associazione ha da tempo individuato nella mancanza di trasparenza – nella gestione della rappresentanza e dei mandati – la criticità maggiore per la negoziazione dei compensi agli aventi diritto da parte degli utilizzatori radiotelevisivi.  Questi ultimi” ha aggiunto “che non si sono mai sottratti a tale obbligo, si sono trovati ad affrontare oneri aggiuntivi in termini di risorse dedicate a gestire i rapporti con i nuovi interlocutori, nonché lievitazione dei costi a fronte dell’opacità dei mandati”. Attenzione alla  sostenibilità del nuovo sistema della banca dati, che il disegno di legge si prefigge di proporre, è stata l’istanza rappresentata in commissione da CRTV, che ha lasciato agli atti della Commissione un documento illustrativo della posizione associativa inclusiva di emendamenti.

L’intervento di Anna Maria Genzano è andato in maggiore dettaglio sulle criticità riscontrate dagli utilizzatori radiotelevisivi, e sulle proposte di emendamento.  “Le problematiche per gli utilizzatori nascono dall’obbligo di rendicontazione, che a valle della liberalizzazione ha visto più collecting reclamare la rappresentanza dei medesimi soggetti per gli usi rendicontati: le rappresentanze sono risultate sempre superiori al 100%, quando avrebbero dovuto essere addirittura inferiori, per tener conto della quota dei c.d. apolidi” (aventi diritto che abbiano scelto di non affidare mandato ad alcuna collecting e di richiedere autonomamente la remunerazione ad essi spettante, ndr). A quest’ultimo riguardo, ha aggiunto “in passato i due maggiori interlocutori per gli operatori radiotelevisivi  (Siae e SCF) negli accordi manlevavano gli utilizzatori per le somme non corrisposte, impegnandosi a ripartirli; oggi in mancanza di tale manleva è necessario un accantonamento di bilancio, senza poterlo effettivamente quantificare”.  Fra gli altri esempi citati,  la richiesta di compensi anche per conto di soggetti non aventi diritto, o la durata dei mandati, spesso non coincidenti in caso di conferimento plurimo e/o di cessione degli stessi, tutti elementi hanno determinato un’ulteriore complessità del sistema.  Ribadito il parere favorevole di CRTV sulla banca dati, purché gestita con attenzione riguardo all’effettività degli aventi diritto, Genzano ha illustrato le proposte emendative relative per i passaggi radiotelevisivi: estensione  della banca dati anche ai videoclip (utilizzati dalla radio per le trasmissioni in simulcast TV), inserimento del codice SRC identificativo in maniera univoca dei passaggi, consultabilità gratuita della banca dati per gli utilizzatori, istituzione della  banca dati in ambito Agcom, organismo con poteri di vigilanza e sanzionatori in materia.   

Link al video dell’audizione

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